Napoli: arrestati sei membri del clan Mazzarella per sequestro di persona e violenza

Napoli: arrestati sei membri del clan Mazzarella per sequestro di persona e violenza

Arrestati sei membri del clan Mazzarella, tra cui Salvatore Giannetti, per sequestro di persona e violenze legate a una truffa sul noleggio di un’auto di lusso a Napoli.
Napoli3A Arrestati Sei Membri D Napoli3A Arrestati Sei Membri D
Napoli: arrestati sei membri del clan Mazzarella per sequestro di persona e violenza - Gaeta.it

Sei membri del clan Mazzarella, tra cui il noto capozona Salvatore Giannetti, sono stati arrestati a Napoli con l’accusa di sequestro di persona e violenze. Gli eventi, che si sono svolti nell’area di San Giovanni a Teduccio, hanno messo in luce una serie di attività criminali collegate a un tentativo di frode legata al noleggio e alla rivendita di un’auto di lusso.

Il contesto dell’arresto

Gli arresti sono avvenuti dopo un’indagine che ha svelato dettagli inquietanti riguardo alla violenza perpetrata dal clan nei confronti di Vincenzo Vaccaro e del suo commercialista Andrea Grammatikas. Giannetti, 43 anni, è stato descritto dagli inquirenti come una figura di spicco nel gruppo criminale, il quale, insieme ai suoi complici, avrebbe tentato di estorcere denaro ai due uomini in seguito a una truffa sul noleggio di un’automobile.

Vaccaro aveva preso a noleggio un’Audi di alta gamma per un periodo di tre giorni, con l’intenzione di rivenderla. Questa decisione ha avuto conseguenze serie, dato che l’auto apparteneva a una società legata al clan Mazzarella, senza che Vaccaro fosse a conoscenza della provenienza illecita del veicolo. Non appena i membri del clan hanno scoperto la mancanza di comunicazione su un tentativo di prolungamento del noleggio, sono scattate le minacce.

La truffa e il sequestro

La violenta escalation degli eventi iniziò quando Vaccaro e Grammatikas tentarono di vendere l’automobile a un cittadino nordafricano. Dopo una trattativa in cui Vaccaro incassò una somma considerevole, la situazione rapidamente si deteriorò. La società di autonoleggio, insospettita dall’assenza di notizie riguardo al GPS dell’auto, chiese la restituzione del veicolo, portando i due a un incontro fatale con il clan.

Mentre si trovavano in una abitazione in via Castagnola, Vaccaro e Grammatikas furono sottoposti a pesanti minacce. Giannetti e i suoi complici chiesero 80.000 euro come riscatto, facendo capire che l’alternativa sarebbe stata un destino ben più drammatico. Al fine di costringere le vittime a collaborare, il clan ha utilizzato violenza fisica, con l’intento di ottenere informazioni riguardo al destino dell’automobile.

L’intervento delle forze dell’ordine

Fortunatamente, l’intervento tempestivo dei carabinieri ha stroncato sul nascere la situazione. Un familiare delle vittime, preoccupato per la loro sicurezza, ha allertato le autorità, permettendo così di portare a termine un’operazione di salvataggio. L’irruzione dei carabinieri ha portato all’arresto dei sei membri del clan e ha liberato Vaccaro e Grammatikas, che avevano già subito maltrattamenti.

Dopo l’arresto, i sei accusati sono stati portati davanti al giudice per le indagini preliminari, dove hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Gli avvocati difensori, tra cui Diego Pedicini e Luigi Poziello, rappresentano i membri del clan in questo delicato processo, mentre le indagini continuano per fare chiarezza su tutti gli aspetti del caso.

Change privacy settings
×