Napoli: assemblea pubblica contro la violenza giovanile dopo l'omicidio di un diciottenne

Napoli: assemblea pubblica contro la violenza giovanile dopo l’omicidio di un diciottenne

Napoli si mobilita contro la violenza giovanile: circa 300 persone partecipano a un’assemblea pubblica per chiedere unità e azioni concrete contro la camorra e garantire sicurezza ai giovani.
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Napoli: assemblea pubblica contro la violenza giovanile dopo l'omicidio di un diciottenne - Gaeta.it

Nella notte di sabato, Napoli è stata teatro di un ennesimo atto di violenza, questa volta ai danni di un giovane di diciotto anni. La notizia ha scosso profondamente la comunità, portando circa 300 persone a radunarsi in Piazza del Gesù per partecipare a un’assemblea pubblica organizzata da Libera Campania in collaborazione con l’Arcidiocesi di Napoli. Questo evento è avvenuto in un clima di preoccupazione crescente per la crescita della violenza giovanile e ha rappresentato un’occasione per ribadire la necessità di un impegno collettivo contro la camorra e le sue conseguenze devastanti.

Un segnale di unità e condivisione

La piazza ha visto la partecipazione attiva di associazioni anti camorra, sindacati, cooperative sociali e semplici cittadini, tutti uniti da un unico desiderio: fermare la spirale di violenza che ha colpito Napoli e il suo hinterland. Questo incontro si è tenuto a pochi giorni dall’omicidio di Emanuele Tufano e Sante Romano, eventi che hanno ulteriormente accresciuto l’ansia collettiva riguardo la sicurezza dei giovani. Sono stati presenti anche volti noti del panorama politico e sociale, come il padre comboniano Alex Zanotelli e numerosi membri della giunta comunale di Napoli.

Tra i rappresentanti istituzionali spiccavano l’assessore alla Legalità Antonio De Iesu, l’assessore allo Sport Emanuela Ferrante, l’assessore alle Politiche Sociali Luca Trapanese e quello alle Politiche Giovanili Chiara Marciani. La loro partecipazione testimonia l’impegno delle istituzioni nel fronteggiare il problema della violenza giovanile, che richiede un intervento coordinato e determinato.

Messaggi di vicinanza e amore per la comunità

L’assemblea ha preso il via con la lettura di un messaggio del vescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, che ha espresso il suo sostegno all’iniziativa. La presenza del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha ulteriormente rafforzato il messaggio di unità. Altri esponenti politici, come il vice presidente della Camera Sergio Costa e il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Borrelli, hanno portato la loro voce in favore di un cambiamento sociale che tuteli i più giovani.

La manifestazione non ha visto solo politici, ma anche figure legate al mondo delle associazioni e ai movimenti per la giustizia sociale. La presenza di familiari di vittime innocenti di camorra come Genny Cesarano e Francesco Pio Maimone ha arricchito l’evento di emozioni e testimonianze dirette. Ogni intervento ha messo in luce l’urgenza di un’azione collettiva per fermare questa spirale di violenza, che continua a colpire le famiglie e i giovani napoletani.

Simboli contro la violenza: scarpe e striscioni

La piazza ha visto il movimento di mamme e bambini che, riuniti in cerchio, hanno esposto cartelli con slogan contro la violenza. Veramente toccante è stata la rappresentazione visiva della lotta, con scarpe posate a terra, simbolo della lite che ha portato all’omicidio di Santo Romano. In questo modo, le mamme hanno voluto esprimere la loro paura e il desiderio di un futuro più sicuro per i loro figli.

La manifestazione, che si è conclusa poco dopo le 13, ha rappresentato non solo un momento di lutto e riflessione, ma anche una chiamata all’azione per tutti coloro che credono nella possibilità di un cambiamento. La partecipazione attiva dei cittadini e la loro volontà di unire le forze per contrastare la violenza dimostrano che la società civile è pronta a lottare per un futuro senza paura.

Ultimo aggiornamento il 9 Novembre 2024 da Donatella Ercolano

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