Il rapporto annuale del questore di Napoli, Maurizio Agricola, presenta dati significativi sull’andamento della criminalità nella provincia. Un crollo del 60% degli omicidi negli ultimi nove anni rappresenta un risultato importante, in controtendenza rispetto all’aumento di fenomeni come la devianza minorile e le manifestazioni di forza da parte della criminalità organizzata. La polizia di Stato ha impiegato tecnologie moderne e competenze investigative per affrontare le sfide attuali.
Un significativo abbassamento degli omicidi
La provincia di Napoli ha vissuto un notevole calo degli omicidi, scendendo da 72 casi nel 2015 a 28 nel 2024. Questo dato è emerso durante le celebrazioni del 173° anniversario della Polizia di Stato, tenutesi al Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa. Il questore Agricola ha sottolineato l’importanza di strumenti tecnologici, come i sistemi di videosorveglianza, e della preparazione delle forze dell’ordine nell’affrontare le dinamiche criminali. Nel 2024, dei 28 omicidi registrati, 17 sono stati risolti grazie all’identificazione degli autori, segno che le indagini stanno diventando sempre più efficaci.
L’analisi dei dati non si ferma ai numeri, ma evidenzia anche un impegno costante da parte delle autorità nel contrastare la violenza. La sinergia tra nuove tecnologie e competenze investigative è stata cruciale in questo abbattimento della criminalità violenta. Nonostante i buoni risultati, il questore ha espresso preoccupazione per il contesto sociale, che richiede un’attenzione continua.
L’aumento della devianza tra i minori
Mentre la sicurezza sembra migliorare in alcuni ambiti, il fenomeno della devianza minorile ha registrato un preoccupante incremento. Nel 2024, sono stati effettuati 258 arresti di minori, con un aumento del 49% rispetto all’anno precedente. Le violenze giovanili, spesso collegate a risse durante la movida notturna, hanno portato a episodi gravi, tra cui aggressioni e omicidi. Le forze dell’ordine hanno sequestrato 510 armi, sia bianche che da fuoco, con un incremento del 45% degli eventi violenti che vedono protagonisti i giovani.
Questi comportamenti, come sottolineato dal questore, si allontanano dalle tradizionali logiche camorristiche, ma risultano comunque estremamente preoccupanti. Questo fenomeno rappresenta un cambiamento nelle dinamiche della criminalità, dove i giovani spessissimo si trovano coinvolti in situazioni di violenza, rendendo necessario un intervento tempestivo e mirato. La polizia ha avviato misure preventive, come il decreto Caivano, che prevede 54 provvedimenti contro il consumo di alcol e il comportamento violento tra i giovani.
L’aumento delle “stese” nel territorio
La criminalità organizzata non si limita agli omicidi, ma si manifesta anche attraverso le cosiddette “stese”, ovvero dimostrazioni di forza da parte dei gruppi mafiosi. Questi atti intimidatori sono aumentati, passando da 59 nel 2023 a 92 nel 2024. Le stese sono periodi di grande tensione in cui i gruppi si contendono il territorio, ostentando il proprio potere.
Il questore Agricola ha definito queste azioni come vere e proprie “ostentazioni di potere”, caratterizzate da un allarmante coinvolgimento di minori. La crescente incidenza delle stese levanta interrogativi su come i giovani siano sempre più attratti da pratiche di violenza. La polizia è impegnata a combattere queste manifestazioni, seguendo tracce criminosi e monitorando le aree a rischio.
Un aumento delle manifestazioni e il ruolo della polizia
Nel 2024 si è registrato anche un notevole incremento di manifestazioni, superando le 4.425 ordinanze emesse, il che rappresenta un aumento del 30% rispetto all’anno precedente. Eventi come i vertici del G7 e il summit del Partito Popolare Europeo hanno richiesto l’impiego di oltre 2.000 uomini in campo. L’obiettivo prioritario della polizia è garantire un equilibrio tra il diritto di manifestare e la sicurezza pubblica.
Agricola ha ribadito quanto sia fondamentale preservare un clima di ordine pubblico, specialmente in periodi di forte tensione sociale o eventi di rilevanza nazionale. Le autorità dovranno continuare ad affrontare le sfide legate a manifestazioni e crimine, mantenendo la sicurezza come priorità assoluta.
Indagini approfondite sulle cause della devianza giovanile
Infine, il questore si è soffermato sulle cause del disagio giovanile. Ha menzionato fattori come famiglie disfunzionali, povertà educativa e marginalità sociale come elementi che spingono i giovani verso comportamenti devianti. Tali comportamenti possono sfociare in abbandono scolastico, problemi di salute e rischi penali, richiedendo quindi interventi educativi e sociali collettivi.
Il quadro tracciato da Agricola mette in evidenza un panorama complesso in cui, sebbene si rilevino progressi nel contrasto della criminalità adulta, resta fondamentale affrontare le sfide legate ai ragazzi e alla loro inclinazione verso la violenza.