Nel cuore di Napoli, un’iniziativa di grande valore culturale permette ai giovani di riscoprire l’essenza della loro città attraverso l’arte e il patrimonio culturale. L’associazione Euforika Napoli ha avviato il progetto “Comm’ a ‘nu mare ca quieto pare,” che coinvolge diverse scuole in un viaggio di apprendimento e partecipazione. Questa iniziativa, sostenuta e finanziata dal Comune di Napoli nell’ambito del programma “Napoli Città della Musica,” celebra il legame tra i ragazzi napoletani e l’eredità artistica di Salvatore Di Giacomo.
Il progetto di educazione attiva
“Comm’ a ‘nu mare ca quieto pare” è un’iniziativa di educazione attiva che si propone di far riscoprire ai ragazzi la ricchezza del patrimonio culturale della loro città. L’obiettivo è far vivere ai giovani un’esperienza immersiva, portandoli in viaggio attraverso i luoghi significativi della vita e della carriera di Salvatore Di Giacomo, figura iconica della letteratura napoletana. Gli studenti, provenienti da cinque istituti, hanno avuto l’opportunità di esplorare e approfondire la figura di Di Giacomo, insieme ai tutor e agli esperti coinvolti nel percorso.
Il coinvolgimento delle scuole in questa iniziativa è una risposta concreta per sostenere il senso di appartenenza dei ragazzi nei confronti della propria città, educandoli al valore delle tradizioni artistiche. Sergio Locoratolo, coordinatore delle politiche culturali del Comune di Napoli, sottolinea l’importanza di esperienze che uniscono la scoperta artistica alla partecipazione attiva. Un viaggio così costruttivo permette di accrescere la consapevolezza e il legame tra le nuove generazioni e l’arte che le circonda.
Il libro dedicato all’esperienza
A coronare questo percorso è la pubblicazione di un libro intitolato “Comm’ a ‘nu mare ca quieto pare,” che raccoglie le riflessioni, scritti, fotografie e disegni creati dagli studenti. Francesca Raucci, presidente della Fondazione Aniello Raucci e socia fondatrice di Euforika Napoli, racconta come il libro sia stato concepito in soli 20 giorni, grazie alla coinvolgente partecipazione di 77 studenti. I ragazzi hanno lavorato intensamente, trasformando la loro esperienza in un’opera tangibile che celebra l’arte di Salvatore Di Giacomo.
Questo libro rappresenta non solo il risultato di un lavoro ben organizzato, ma anche il frutto di un impegno collettivo. Gli studenti hanno scelto di dedicarsi a questa attività in modo profondo, trasformando due sessioni pomeridiane inizialmente previste in un’opportunità di immersione creativa di cinque giorni. La passione con cui hanno affrontato il progetto è testimoniata dai risultati espressivi e dalla qualità del materiale prodotto.
Un’esperienza di scoperta e rappresentazione
Un altro aspetto interessante del progetto è la componente teatrale che ha coinvolto gli studenti in due serate di spettacolo. Con il supporto di attori e professionisti del settore, i ragazzi sono saliti sul palco del Teatro Pierrot e della Basilica di San Giacomo degli Spagnoli, portando in scena le loro riflessioni e creazioni. La partecipazione attiva in queste serate ha permesso agli studenti di fare esperienza diretta del mondo teatrale, integrando le loro scoperte su Di Giacomo con una rappresentazione artistica.
Maura Striano, assessore comunale alla scuola, ha sottolineato come queste opportunità siano fondamentali per riconsegnare ai giovani la loro città. A volte, infatti, le distanze tra centro e periferia possono rendere difficile una comprensione autentica del patrimonio culturale locale. “Napoli è una città della Musica,” spiega, invitando i ragazzi a impegnarsi nella riscoperta delle tradizioni che rappresentano le radici della loro comunità.
Le testimonianze dei partecipanti
Al termine del percorso, diversi studenti hanno condiviso le loro impressioni su come questa esperienza ha cambiato la loro percezione di Napoli. Flavia Floro, del Liceo Classico Statale Calamandrei, ha evidenziato l’importanza di vedere la città attraverso gli occhi di Salvatore Di Giacomo, scoprendo un lato che va oltre i luoghi comuni e le connotazioni negative spesso associate a Napoli. Questa nuova prospettiva ha permesso a molti di ricollocare la loro identità in un contesto più vasto e ricco.
L’interesse suscitato tra gli studenti e la loro reazione entusiasta nei confronti del progetto è un segnale di come esperienze di questo tipo possano contribuire a formare cittadini più consapevoli e attivi nella comunità. La scelta di affrontare una figura così centrale nella cultura napoletana ha rappresentato un’opportunità unica per legare tradizione e innovazione, stimolando la creatività e l’arte nei giovani partecipanti.
Il progetto “Comm’ a ‘nu mare ca quieto pare” si inserisce in un contesto più ampio di valorizzazione delle tradizioni artistiche nel panorama napoletano, dimostrando che la cultura non è solo un patrimonio da custodire, ma un’esperienza da vivere e condividere.
Ultimo aggiornamento il 11 Dicembre 2024 da Armando Proietti