Napoli: condanna per sei rapine a mano armata, sei anni di carcere per Pasquale Accetto

Napoli: condanna per sei rapine a mano armata, sei anni di carcere per Pasquale Accetto

Il Tribunale di Napoli condanna Pasquale Accetto a sei anni per un giro di rapine a mano armata, coinvolgendo anche il complice Fabio Izzo, mentre le vittime chiedono pene più severe.
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Il Tribunale di Napoli ha condannato Pasquale Accetto a sei anni di reclusione per sei rapine a mano armata in vari quartieri, aggravate da una denuncia falsa. Il complice Fabio Izzo è stato condannato a 4 anni e 8 mesi per il suo ruolo di palo. Le indagini, inizialmente superficiali, sono state approfondite grazie a intercettazioni e videosorveglianza, rivelando un quadro criminal - Gaeta.it

La recente sentenza del Tribunale di Napoli ha inflitto sei anni di reclusione a Pasquale Accetto, un giovane di 27 anni originario di Barra, per un giro di rapine a mano armata che ha scosso diverse località napoletane. Tra Ponticelli, San Giorgio a Cremano, Cercola e Sant’Anastasia, Accetto ha portato a termine sei colpi in un periodo di poco più di un mese, rubando e seminando paura nei quartieri. A fronte di questo, è stata accertata anche una denuncia falsa per simulazione di reato, aggiungendo ulteriore gravità alla sua condotta.

I dettagli della condanna e il processo

Il giudice per le indagini preliminari, Giovanni De Angelis, ha emesso la condanna a carico di Accetto, mentre il suo avvocato, Giuseppe Milazzo, ha ottenuto l’assoluzione per sei capi d’imputazione riguardanti il possesso e l’utilizzo di armi da fuoco. Questi reati inizialmente avevano complicato ulteriormente la situazione legale dell’imputato, facendone emergere un profilo criminale più pesante. La difesa ha saltato su questi punti per argomentare l’assenza di prove dirette legate all’uso di armi in relazione ai colpi effettuati.

Le indagini, coordinate dagli agenti del Commissariato di San Giovanni a Teduccio, hanno richiesto tempo e attenzione per ricostruire l’intera vicenda. Inizialmente, i risultati del lavoro investigativo erano considerati superficiali e poco rilevanti. La situazione è cambiata con il coinvolgimento del legale che ha chiesto indagini più approfondite dopo la scarcerazione di Accetto, avvenuta il 1° marzo 2024. Gli inquirenti hanno adottato diverse tecniche investigative, tra cui intercettazioni telefoniche, pedinamenti e l’analisi delle immagini di videosorveglianza, per formare un quadro accusatorio più robusto e dettagliato, documentando così le attività illecite di Accetto.

Il complice condannato e le reazioni della vittima

Un altro capitolo della vicenda riguarda Fabio Izzo, un complice di 48 anni che ha ricevuto una condanna di 4 anni e 8 mesi di reclusione. Difeso dall’avvocata Giovanna Cacciapuoti, Izzo è stato riconosciuto colpevole di aver svolto il ruolo di palo in diverse rapine, tra cui quella al supermercato MD di Sant’Anastasia e un colpo a un centro scommesse a San Giorgio a Cremano. La sua partecipazione è stata considerata cruciale nel corso delle indagini, dimostrando come i due uomini avessero orchestrato i colpi in sinergia, eseguendo un piano ben collaudato.

La parte civile coinvolta, Giovanni Forte, imprenditore locale colpito dalle rapine, ha espresso la sua delusione nei confronti della condanna. Forte sperava per gli imputati una pena più alta, data la gravità dei reati commessi e la paura che la loro attività criminosa ha diffuso nella comunità. La realtà delle rapine ha avuto un forte impatto non solo sulle vittime dirette, come nel suo caso, ma ha anche creato un senso di insicurezza tra i residenti delle aree colpite. La sua frustrazione è rappresentativa del sentimento di tanti imprenditori e cittadini, che desiderano misure più severe contro la crescente criminalità.

La vicenda di Pasquale Accetto e Fabio Izzo evidenzia una tematica attuale e preoccupante per Napoli, dove il dilagare della criminalità ha attirato l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica, spingendo a richiedere maggiore sicurezza e giustizia.

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