Il tour gastronomico ideato da Vincenzo Natale è approdato a Napoli, puntando i riflettori sui prodotti locali e sulle pratiche sostenibili. Questa terza tappa celebra la giovenca sannita attraverso un percorso culinario unico, arricchito da una lezione di frollatura a cura di Michele Imbriani. Il Beef Saloon ha ospitato l’evento, dove chef Domenico Ciullo ha presentato un menù speciale dedicato a una delle carni più pregiate della Campania, realizzato seguendo un rigido disciplinare di qualità.
Specialità della Giovenca Sannita
L’evento ha previsto la preparazione di cinque piatti distintivi, con protagonista la manzetta sannita, ispirata alla tradizione spagnola della “vaca vieja gallega”. Ogni piatto è stato pensato per esaltare le caratteristiche uniche di questa carne, allevata nei pascoli del Sannio. Tra le prelibatezze offerte c’è stata la tartare di giovenca sannita, servita con verdure fresche e chips di tapioca croccanti. Un’originale proposta di sushi di carne, che combina sapori e texture diverse, ha sorpreso gli ospiti, seguita dal carpaccio scottato, arricchito con pancetta disidratata e una salsa Caesar salad.
Non sono mancati i mini bun ai carboni, ripieni di parmigiana di melanzana e maionese al pepe, mentre il culmine del tour gastronomico è stato rappresentato dal clubsteak di giovenca sannita maturata al wet-aging. Un finale dolce ha avuto luogo con la cioccolata calda e biscotti di pasta frolla al limone, offrendo un’esperienza sensoriale completa.
La passione per la frollatura
Vincenzo Natale ha parlato di questo tour come di “un’esperienza per i devoti della carne”, dove la formazione è tanto importante quanto il piacere del palato. Michele Imbriani ha condiviso la sua vasta esperienza nel campo della frollatura e maturazione della carne. Il processo di frollatura non è uniforme e varia a seconda della parte del corpo dell’animale e delle tecniche utilizzate. Imbriani ha spiegato le delicatezze di questo processo, sottolineando come sia essenziale seguire parametri specifici per ottenere risultati ottimali.
Grazie a questo tipo di esperienza, i partecipanti hanno potuto approfondire la loro conoscenza sulla carne, dalla sua selezione iniziale fino ai vari tagli e ai metodi di frollatura, il tutto enfatizzando l’importanza di un approccio consapevole e rispettoso dell’origine degli alimenti.
Un impegno per la sostenibilità
La giovenca sannita rappresenta un’eccellenza nel panorama gastronomico campano e il tour ha messo in evidenza l’importanza di valorizzare i prodotti del territorio. Natale ha confermato che l’iniziativa ha lo scopo di unire gli appassionati della cucina e della carne di qualità, mentre Imbriani ha ribadito quanto sia essenziale educare il pubblico riguardo alle diverse tecniche di lavorazione.
Questo percorso rappresenta anche un passo verso la sostenibilità, promuovendo una filiera corta e il consumo responsabile. L’attenzione ai metodi tradizionali di allevamento e lavorazione della carne aiuta a mantenere vive le tradizioni locali e a garantire un prodotto finale di alta qualità. Con questo tour, Napoli non solo celebra un piatto ricco di sapori, ma assegna anche un ruolo centrale all’ecosostenibilità nella gastronomia locale.
Ultimo aggiornamento il 26 Novembre 2024 da Marco Mintillo