Napoli, il volto del turismo cambia: il libro di Luca Rossomando indaga il terzo settore

Napoli, il volto del turismo cambia: il libro di Luca Rossomando indaga il terzo settore

Il libro di Luca Rossomando esplora l’impatto del turismo di massa su Napoli, analizzando il ruolo del terzo settore e le sfide per la comunità locale in un contesto di cambiamento socio-economico.
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Napoli, il volto del turismo cambia: il libro di Luca Rossomando indaga il terzo settore - Gaeta.it

Il libro “L’impresa del bene. Terzo settore e turismo a Napoli” di Luca Rossomando, che sarà presentato il 27 febbraio 2025, rappresenta un’importante riflessione sul cambiamento che il turismo di massa ha portato nella città partenopea. Attraverso un evento che si terrà allo Scugnizzo Liberato, alle 18:00, l’autore del libro discuterà le sue tesi con Gaetano Quattromani e Giovanni Zoppoli. Questo appuntamento non è solo un’opportunità per conoscere il lavoro di Rossomando, ma anche per comprendere il complesso intreccio tra turismo, economia locale e le dinamiche del terzo settore.

Il turismo di massa: un cambiamento radicale

Negli ultimi anni, la crescita incontrollata del turismo a Napoli ha generato un profondo mutamento nel tessuto urbano e sociale della città. Le immagini di un tempo, quelle che la rappresentavano come un luogo ricco di cultura e tradizione, hanno cominciato a sfumare a favore di uno scenario dominato da negozi orientati al turismo e servizi pensati per un pubblico temporaneo. Questo processo di adattamento ha coinvolto i quartieri storici, trasformandoli in attrazioni per visitatori, spesso a scapito delle comunità residenti.

Il libro di Rossomando approfondisce come questo fenomeno abbia modificato non solo il paesaggio fisico di Napoli, ma anche le strutture socio-economiche che lo caratterizzano. La presenza di grandi enti del terzo settore, come la Fondazione Foqus, la Fondazione di Comunità San Gennaro e L’Altra Napoli Onlus, ha iniziato a rivestire un ruolo cruciale in questo contesto. Questi enti non solo gestiscono progetti volti a promuovere il turismo responsabile, ma anche a influenzare le scelte politiche relative alla città, portando avanti le proprie agende e risonando con le esigenze economiche di un settore in espansione.

Le dinamiche del terzo settore e il loro impatto

Il terzo settore a Napoli non opera nella sola direzione del benessere collettivo, ma si è adattato a una logica imprenditoriale, dove la sostenibilità economica gioca un ruolo predominante. La reputazione mediatica e la competitività sono diventati punti focali per questi enti, che mirano a sviluppare nuovi segmenti di mercato. Il libro di Rossomando mette in evidenza come questi processi stanno generando un’alterazione dei valori comunitari, a favore di dinamiche più simili a quelle delle imprese private.

Uno dei grandi paradossi di questa situazione è che, mentre il turismo dovrebbe favorire la vivibilità dei quartieri e il benessere delle comunità, nella realtà si sta assistendo a un incremento della precarietà abitativa e lavorativa per i cittadini più vulnerabili. Le politiche turistiche, anziché essere orientate alla promozione di modelli di sviluppo inclusivi, spesso favoriscono la creazione di un’immagine patinata della città, che ignora le reali esigenze degli abitanti.

Le aspettative di un futuro migliore

Nel contesto attuale, è cruciale interrogarsi su quale futuro si voglia costruire per Napoli e come il dialogo tra turismo e comunità possa essere realmente proficuo. Il dibattito che scaturirà dalla presentazione del libro di Rossomando offre spunti di riflessione su come le forze in campo possano collaborare per generare un cambiamento positivo. È essenziale creare una rete in cui il terzo settore non solo risponda alle esigenze del mercato, ma diventi anche un alleato nella costruzione di una città più giusta, in cui le persone non siano più considerate solo consumatori, bensì parte attiva del processo di sviluppo socio-economico.

Il futuro di Napoli dipenderà dalla capacità di integrare le esperienze turistiche con le necessità delle comunità residenti, affinché il patrimonio culturale e sociale della città non venga svenduto, ma valorizzato in modo sostenibile e inclusivo. Questo è un tema centrale che Rossomando affronta nel suo libro, e il contributo che fornirà al dibattito è atteso con interesse.

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