Napoli: la sfida dei 'maranza' contro l'Inter rimane solo una provocazione virtuale

Napoli: la sfida dei ‘maranza’ contro l’Inter rimane solo una provocazione virtuale

La provocazione dei ‘maranza’ durante Napoli-Inter ha generato preoccupazioni per la sicurezza, ma l’ironia dei napoletani e l’assenza del gruppo hanno evitato tensioni reali.
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Napoli: la sfida dei 'maranza' contro l'Inter rimane solo una provocazione virtuale - Gaeta.it

La recente provocazione lanciata dai cosiddetti ‘maranza’ durante il big match Napoli-Inter si è concretizzata in una minaccia riportata sui social, ma è rimasta confinata nel mondo digitale, grazie alla reazione ironica dei napoletani. Questo episodio ha suscitato non poche preoccupazioni tra le autorità locali, costrette a intensificare le misure di sicurezza in vista dell’incontro.

La challenge dei ‘maranza’: provenienza e motivazioni

I ‘maranza’, un gruppo di giovani provenienti dalle periferie metropolitane, hanno fatto parlare di sé attraverso video provocatori che esprimono un attaccamento alla musica trap e a stili di vita legati al caos. Questi contenuti hanno catturato l’attenzione sui social network, determinando una sorta di ‘challenge’ che, anziché mantenere un profilo scherzoso, si è trasformata in una minaccia concreta di violenza. Questo gruppo si è autoproclamato pronto a “invasare Napoli“, ma le reazioni della cittadinanza hanno dimostrato come l’ironia possa anche fungere da deterrente. Infatti, molti utenti hanno replicato a queste provocazioni con battute, oppure evidenziando l’inadeguatezza del piano di “attacco”, esortando i ‘maranza’ a “fare il biglietto di andata senza ritorno”.

Disposizioni di sicurezza in previsione del match

Il clima di tensione ha costretto il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, a convocare un comitato per la sicurezza pubblica. Le autorità hanno predisposto un piano di controllo specifico in previsione del match che prevedeva un monitoraggio attento delle aree circostanti la stazione centrale e del centro cittadino. Per evitare che la provocazione si trasformasse in eventi violenti, sono stati predisposti rinforzi nelle zone considerate a rischio. Nonostante queste precauzioni, fortunatamente le misure di sicurezza non hanno dovuto essere attuate, il che ha segnato un esito positivo rispetto ai timori iniziali.

L’assenza di ‘maranza’ a Scampia e la reazione del pubblico

Nella mattinata successiva, nessun membro del gruppo si è presentato nel luogo indicato per il raduno a Scampia, il quartiere di riferimento per l’incontro promesso. L’assenza ha suscitato l’attenzione di vari media e anche del deputato Francesco Emilio Borrelli, il quale ha documentato l’assenza di assembramenti nel piazzale della metropolitana attraverso un video sui social. Borrelli, suffragato da un drappello di forze dell’ordine, ha potuto confermare che l’evento annunciato non si è verificato, sottolineando come l’assenza di partecipazione sia da considerarsi un fatto positivo. Nonostante i messaggi carichi di odio e provocazioni, l’assenza di adesioni ha mostrato una reazione di disinteresse verso gli inviti alla violenza.

La pericolosità dei messaggi e l’appello all’attenzione

Il deputato ha espresso preoccupazione per il clima di tensione generato da queste sfide sociali, sottolineando la necessità di affrontare la questione con serietà. Ha criticato anche le provocazioni dei tifosi dell’Inter, che durante la serata precedente avrebbero intonato cori irrispettosi nei confronti del Vesuvio, ritenendoli inaccettabili in un contesto che dovrebbe promuovere la convivialità tra le tifoserie. La richiesta di Borrelli è quella di perseguire i membri del gruppo per procurato allarme e incitamento alla violenza, mettendo in guardia su come le azioni molto spesso possano sfuggire al controllo e mettere a rischio la sicurezza collettiva.

Questo episodio ha messo in evidenza non solo la forza dei social media nel comunicare messaggi provocatori, ma anche l’importanza della risposta delle autorità e della comunità nel mantenere la calma in situazioni critiche, evitando che le parole si traducano in incidenti reali.

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