Napoli, operazione contro clan di Martino: sei arresti tra estorsione e spaccio di droga a Torre Annunziata

Napoli, operazione contro clan di Martino: sei arresti tra estorsione e spaccio di droga a Torre Annunziata

La procura di Napoli arresta sei persone legate al clan Di Martino per estorsione aggravata, spaccio di droga e detenzione di armi; indagini coordinate dai carabinieri di Torre Annunziata e Castellammare di Stabia.
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La procura di Napoli ha arrestato sei persone legate al clan Di Martino per estorsione mafiosa, spaccio di droga e detenzione di armi, grazie a indagini coordinate dai carabinieri di Torre Annunziata e Castellammare di Stabia. - Gaeta.it

La procura di Napoli ha disposto l’arresto di sei persone legate al clan Di Martino, coinvolte in attività criminali che vanno dall’estorsione aggravata allo spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione di armi illegali. L’inchiesta ha preso forma grazie alle indagini dei carabinieri di Torre Annunziata e della compagnia di Castellammare di Stabia.

Estorsione aggravata e legami con il clan di Martino

Uno degli arrestati è accusato di estorsione aggravata con il metodo mafioso, oltre alla finalità di agevolare il clan Di Martino, attivo nei territori a sud di Napoli. Questo indagato avrebbe imposto pressioni e minacce ripetute a due imprenditori di Gragnano, costringendoli a versare somme di denaro. Le vittime hanno denunciato comportamenti vessatori e un clima di intimidazione costante, che ha permesso agli investigatori di delineare una rete di controllo criminale su attività economiche locali. L’azione sarebbe servita a consolidare la posizione del clan nel territorio, rafforzando il sistema di potere basato sulla violenza e sull’influenza illegale.

Dettaglio sugli arresti per estorsione

Gli arresti relativi all’estorsione aggravata evidenziano un metodo mafioso consolidato, finalizzato a mantenere un controllo capillare sulle imprese di Gragnano e zone limitrofe.

Detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti a vico equense

Gli altri cinque arrestati sono indagati per reati connessi al traffico di droga e al possesso di armi. Le indagini hanno permesso di scoprire una piantagione di marijuana allestita in un immobile a Vico Equense. Qui erano state create serre professionali per la coltivazione della sostanza, in condizioni tali da massimizzare la produzione. L’attività illegale era collegata a un sistema di connessioni abusive alla rete elettrica e idrica, per alimentare gli impianti di coltivazione senza subire interruzioni o costi. Questi collegamenti clandestini rappresentano un ulteriore reato contestato e indicano la complessità dell’organizzazione. Le armi comuni da sparo rinvenute durante le perquisizioni mostrano come gli arrestati fossero anche pronti a difendere la propria attività con la forza.

Spaccio e tecnologica illecita

Le serre professionali e i collegamenti abusivi alla rete evidenziano un livello organizzativo avanzato per il traffico di sostanze stupefacenti nella zona di Vico Equense.

Modalità operative e collaborazione tra le forze dell’ordine

Le indagini sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e affidate alla compagnia dei carabinieri di Castellammare di Stabia insieme al Nucleo Investigativo di Torre Annunziata. La collaborazione tra questi reparti ha permesso di costruire un quadro dettagliato delle attività, basato su intercettazioni, osservazioni e accertamenti tecnici effettuati nei mesi scorsi. Il lavoro ha concentrato l’attenzione su due filoni principali: la pressione sui commercianti e l’organizzazione dello spaccio attraverso la coltivazione e distribuzione di droga. L’attività delle forze dell’ordine si è manifestata con un intervento tempestivo e articolato, culminato nelle ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip del tribunale di Napoli. Queste misure mirano a interrompere una catena criminale che agiva da tempo con modalità violente e organizzate.

Implicazioni sul territorio e impatto sulle comunità locali

Il caso mette in luce la presenza radicata di gruppi criminali nel napoletano, con effetti concreti sulla vita quotidiana di chi opera nei settori economici locali. Le estorsioni hanno impedito a due imprenditori di lavorare in serenità, condizionando intere realtà produttive, mentre l’attività di spaccio danneggia la sicurezza nei quartieri e alimenta il mercato illegale delle droghe. Gli allacci abusivi alle utenze pubbliche rappresentano, infine, un danno per l’intera collettività, aumentando costi e rischi infrastrutturali. Questa operazione diventa un esempio dell’impegno giudiziario e investigativo per smantellare le maglie di queste azioni criminali. Nel momento in cui emergono episodi come questi, si rinnova la necessità di combattere la diffusione di pratiche illegali nella provincia partenopea.

  • Laura Rossi

    Laura è la mente dietro una popolare rubrica su Gaeta.it, un rinomato sito dedicato alle notizie e agli eventi della città di Gaeta e dell'intero Lazio. La sua rubrica, apprezzata per l'approccio approfondito e analitico, si concentra su temi di attualità, cronaca locale e sviluppi culturali, offrendo agli abitanti e ai visitatori informazioni dettagliate e aggiornate. Grazie alla sua esperienza e passione per il giornalismo, Laura ha saputo creare un legame solido con la sua audience, fornendo contenuti che non solo informano ma stimolano anche il dibattito e la riflessione sulla vita nella regione.

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