Napoli ospita il misterioso presepe dei Baroni di Donato: un tuffo nel Seicento e Settecento

Napoli ospita il misterioso presepe dei Baroni di Donato: un tuffo nel Seicento e Settecento

Dal 2 all’8 dicembre, Napoli ospita la mostra del presepe dei Baroni di Donato, un’importante collezione storica che celebra l’arte e la tradizione natalizia partenopea con eventi gratuiti e attività culturali.
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Napoli ospita il misterioso presepe dei Baroni di Donato: un tuffo nel Seicento e Settecento - Gaeta.it

Dal 2 all’8 dicembre, Napoli diventa protagonista di un viaggio affascinante nella tradizione natalizia con la mostra del presepe dei Baroni di Donato. Questo evento rappresenta un’importante occasione per scoprire un’opera d’arte di grande valore storico e culturale. Realizzato con statuette risalenti al Seicento e Settecento, il presepe è un gioiello dimenticato che riemerge dalla storia, offrendo uno spaccato di vita del quartiere di Sant’Eframo Vecchio.

Un viaggio nella storia del presepe

La collezione del presepe dei Baroni di Donato si trova a Villa Donato, un sito settecentesco che ha mantenuto gran parte di questi manufatti attraverso i secoli. Negli anni, la villa ha fatto da cornice a molteplici allestimenti, diventando un punto di riferimento per la tradizione natalizia napoletana tra metà Ottocento e tardo Novecento. Tuttavia, negli ultimi decenni, l’oblio ha avvolto questa preziosa collezione. Recentemente, le ricerche storiche condotte presso l’Archivio di Stato di Napoli da Rossana Di Poce hanno contribuito a far riemergere questi tesori dall’ombra, riportando alla luce la loro importanza. La mostra è stata realizzata grazie al sostegno della Fondazione Banco di Napoli e della Regione Campania, che hanno creduto nel valore di questo progetto culturale.

Il presepe è un prodotto dell’arte di vari artisti locali, come Gori, Sanmartino, Mosca e Schettino, che, con la loro creatività, hanno saputo arricchire le scene con dettagli unici, riflettendo la vita quotidiana del XVII e XVIII secolo. Ogni statuetta racconta una storia, catturando momenti di vita vissuta, da quelli degli umili abitanti della campagna a figure più esotiche con caratterizzazioni orientali.

L’allestimento e le attività correlate

L’allestimento della mostra è curato dall’artista contemporaneo Marco Abbamondi e avrà luogo nei magnifici saloni della villa, un antico casino di caccia affrescato che riporta all’epoca dei Borbone. Questo ambiente arricchisce ulteriormente l’esperienza del visitatore, immerso in un’atmosfera storica che rende omaggio alla tradizione napoletana.

Accanto alla mostra, saranno organizzate diverse attività, tra cui visite guidate e conferenze. Tutte le attività saranno ad ingresso gratuito, previa prenotazione, per permettere a un vasto pubblico di avvicinarsi a questa meraviglia. Un evento significativo da non perdere è il concerto di lunedì 2 dicembre, dove il clavicembalo di Mario Sollazzo offrirà un’interpretazione musicale di opere dell’epoca, ma per cui è previsto un biglietto d’ingresso.

Un volume a tema, edito da Rogiosi Editore, accompagnerà la mostra, fornendo ulteriori dettagli e contesti storici sulla collezione e la sua provenienza, amplificando l’entusiasmo attorno a un’iniziativa che celebra l’essenza stessa dell’identità culturale napoletana.

Un pezzo di storia da riscoprire

Il presepe dei Baroni di Donato diventa un simbolo non solo della tradizione artistica napoletana, ma anche di un legame profondo con le radici storiche di Napoli. La sua esposizione segna un’importante occasione per riflettere su usi e costumi di un tempo che sembra lontano, ma che vive nella memoria collettiva. Le statuette raccontano di scene quotidiane: cani, tacchini e ronzini, insieme ai musici con i loro strumenti, rendono palpabile la vita a Sant’Eframo sin dal ‘700 fino ai giorni nostri. Questa mostra non è solo un’occasione per ammirare l’arte, ma anche un’opportunità per riscoprire la cultura di un’epoca e il significato del Natale nella tradizione partenopea.

Ultimo aggiornamento il 28 Novembre 2024 da Sofia Greco

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