Napoli ospita la prima nazionale di 'Le anime morte': il capolavoro di Gogol' rivive sul palco

Napoli ospita la prima nazionale di ‘Le anime morte’: il capolavoro di Gogol’ rivive sul palco

Debutta al Teatro San Ferdinando di Napoli ‘Le anime morte’, una rivisitazione dell’opera di Gogol’ diretta da Peppino Mazzotta, che esplora la natura umana con dramma e comicità dal 3 al 13 aprile 2025.
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Napoli ospita la prima nazionale di 'Le anime morte': il capolavoro di Gogol' rivive sul palco - Gaeta.it

Debutta al Teatro San Ferdinando di Napoli, dal 3 al 13 aprile 2025, uno spettacolo destinato a catturare l’attenzione del pubblico: ‘Le anime morte’, una rivisitazione dell’opera iconica di Nikolaj Gogol’ dal titolo ‘Le avventure di un onesto truffatore’. Questo adattamento, curato da Peppino Mazzotta, non si limita a riportare in scena il famoso affresco della Russia di metà Ottocento, ma riesce a infondere una freschezza unica al testo, mentre esplora i lati più oscuri della natura umana. Gli spettatori potranno apprezzare una narrazione avvincente e complessa, capace di mescolare dramma e comicità in un contesto situato nella storia e nella cultura russa.

La direzione artistica e il cast

Peppino Mazzotta, oltre a firmare la regia, ha lavorato anche sulla drammaturgia dell’opera in collaborazione con Igor Esposito. Questo duo creativo ha l’obiettivo di mantenere viva la voce di Gogol’, reinterpretando il suo testo in maniera originale e accessibile. Lo spettacolo vede in scena un cast di attori di spicco, tra cui Federico Vanni, Milvia Marigliano e Gennaro Apicella, ognuno dei quali contribuisce a dare vita a un insieme di personaggi vividi e intriganti. Il contributo di artisti come Raffaele Ausiello, Gennaro Di Biase, Salvatore D’Onofrio, Antonio Marfella, Alfonso Postiglione e Luciano Saltarelli arricchisce ulteriormente quest’opera, creando un’esperienza teatrale potente e memorabile.

L’essenza di Gogol’: un affresco tragico e grottesco

Il romanzo ‘Anime morte’, pubblicato per la prima volta nel 1842, esplora un tema particolarmente incisivo: il sistema dei servi della gleba in Russia. Questi individui, che vivevano in condizioni di grande precarietà, venivano ancora considerati “vivi” per la tassazione, anche dopo la loro morte. Mazzotta descrive questa situazione come una tragicomica galleria di personaggi, mettendo in evidenza la meschinità e i vizi che permeano il racconto. Secondo il regista, l’opera si presenta come una fonte inesauribile di stimoli per chi lavora nel campo dello spettacolo, perché offre una vasta gamma di emozioni e situazioni complessi.

L’impatto culturale dell’opera

Il romanzo di Gogol’ ha avuto un impatto notevole non solo in Russia, ma anche nel contesto mondiale, diventando oggetto di numerosi adattamenti teatrali e cinematografici. Non sorprende che questa storia continui a ispirare artisti di diverse epoche e stili, come accenna Mazzotta nelle note di regia. La versatilità del testo si presta a interpretazioni che oscillano tra il tragico e il comico, rendendo ‘Le anime morte’ una delle opere più rappresentate nei teatri russi. Grazie a questa nuova versione, il pubblico napoletano avrà l’opportunità di rivivere un classico della letteratura in un contesto contemporaneo, ricco di significato e attualità.

L’appuntamento al Teatro San Ferdinando rappresenta quindi non solo un’importante occasione culturale, ma anche un momento per riflettere sulla condizione umana, attraverso la lente unica di Gogol’.

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