L’amministrazione comunale di Napoli, insieme alla Città metropolitana, ha avviato una candidatura presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per un vasto programma di finanziamenti, il cui valore complessivo ammonta a circa 2,5 miliardi di euro. Di questa somma, 1,8 miliardi sono destinati alla città di Napoli e circa 650 milioni all’area metropolitana. Questo ambizioso progetto mira a rinnovare il sistema di trasporto pubblico, migliorando le connessioni tra la città e l’hinterland.
Obiettivi strategici del progetto
Le richieste di finanziamento presentate al Mit si concentrano su tre principali aree di intervento: il rinnovo del parco veicolare, il potenziamento dei sistemi di trasporto ad impianti fissi e la realizzazione di nuove linee di trasporto. Secondo Edoardo Cosenza, assessore alle Infrastrutture, queste iniziative rappresentano un passo fondamentale per affrontare le attuali sfide del trasporto a Napoli e nella sua area metropolitana. Il piano si propone di migliorare la connessione di trasporto pubblico entro il 2032, con particolare attenzione alle aree densamente popolate che al momento soffrono per la mancanza di alternative valide all’uso dell’auto privata.
Le zone che beneficeranno maggiormente di queste azioni includono l’area nord della città, Napoli est e la collina di Posillipo. Il focus non sarà sulle metropolitane, storicamente costose e lunghe da costruire, ma su forme più flessibili come le monorotaie sopraelevate e la rete tranviaria, che possono essere implementate in tempi più brevi e con costi inferiori.
Progetti innovativi in cantiere
Tra le novità più interessanti c’è il progetto di un collegamento “people mover” a Napoli est, un sistema di trasporto su viadotto che prevede l’installazione di una monorotaia a doppio binario. Questo servizio collegherà l’hub intermodale del Centro direzionale con Taverna del Ferro, passando attraverso i quartieri di Barra e San Giovanni. La monorotaia sarà elettrica e integrata con la linea di bus rapid transit prevista nel Piano urbano di mobilità sostenibile, mirando a creare un sistema di trasporto integrato e attrattivo.
Un secondo “people mover” collegherà il Cardarelli con il Real Bosco di Capodimonte, offrendo una soluzione alternativa e veloce per il trasporto tra importanti snodi della città. Quest’ultima infrastruttura prevede un sistema in galleria e a binario unico, che garantirà un’ulteriore connessione con la rete della metropolitana esistente.
Oltre a questi collegamenti, si richiedono anche fondi per il prolungamento della linea 6 della metropolitana, con una nuova tratta che comprenderà Campegna e Posillipo, rendendo così più accessibile un’area notoriamente difficile da raggiungere con il trasporto pubblico.
Un approccio concreto per il futuro della città
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha espresso un ottimismo misurato riguardo alla possibilità di ottenere i finanziamenti necessari. Durante la presentazione dei progetti, ha sottolineato l’importanza di aver delineato in maniera chiara le necessità per migliorare il sistema di trasporto pubblico. Questo piano si è basato sulla raccolta di dati dettagliati attraverso i Piani urbani di mobilità sostenibile, che hanno consentito di valutare i bisogni reali della comunità.
Manfredi ha anche fatto riferimento alla strategia pensata per il trasporto di massa, che si concentra sull’ottimizzazione delle infrastrutture già esistenti, piuttosto che sulla costruzione di nuove linee metropolitane. Questa scelta deriva dalla necessità di tenere conto dei costi elevati e dei lunghi tempi di realizzazione delle metropolitane. Favorire sistemi di trasporto di superficie o sopraelevati si allinea con le tendenze europee e internazionali, rappresentando una soluzione praticabile per modernizzare Napoli senza pesare eccessivamente sul bilancio cittadino.
La questione delle infrastrutture di trasporto pubblico è quindi centrale nel futuro di Napoli, e la candidatura ai finanziamenti rappresenta un passo significativo verso il miglioramento della qualità della vita dei cittadini e della mobilità urbana.
Ultimo aggiornamento il 28 Gennaio 2025 da Laura Rossi