L’attesa rievocazione storica dedicata al leggendario contratto tra Napoli e San Gennaro torna nel 2024, celebrando un evento cruciale avvenuto nel 1527. Questo anno segnò un momento drammatico per la città, colpita da un assedio francese, terremoti e un’epidemia. In questa situazione di crisi, Napoli si rivolse al suo Santo Patrono, stipulando un contratto notarile che prometteva la costruzione di una cappella dedicata alle reliquie del Santo in cambio della protezione divina. L’evento è organizzato dal Comitato promotore UNESCO per la candidatura del culto di San Gennaro e prevede una serie di appuntamenti che coinvolgeranno la città.
Il programma dell’evento
Un’iniziativa di grande importanza
La settima edizione della rievocazione di San Gennaro punta a coinvolgere la comunità locale e a promuovere l’importanza storica e culturale del Santo Patrono. Organizzato con il supporto di numerose istituzioni, tra cui il Ministero della Cultura, l’Ambasciata di Spagna e il Comune di Napoli, l’evento avrà luogo nel cuore del Centro Storico UNESCO, un contesto ideale per un’iniziativa di tale portata.
Il programma include una serie di cortei storici, rievocazioni e spettacoli che vedranno la partecipazione di circa 300 figuranti. Gli eventi si svilupperanno in diverse piazze e strade storiche di Napoli, rendendo omaggio alla tradizione e alla storia della città. Questa rievocazione non solo celebra un legame spirituale e culturale ma diventa anche un richiamo turistico significativo per il capoluogo campano.
Il momento clou
Oltre a dare vita ai festeggiamenti e alle cerimonie, il clou dell’evento è previsto per sabato 14 settembre 2024. In questa data, un corteo partendo dal Santuario Basilica del Carmine Maggiore attraverserà le vie storiche della città, culminando al Duomo, dove si rivivrà la cerimonia della firma del contratto tra San Gennaro e Napoli. Questo momento rappresenta un legame indissolubile tra il Santo e la città, rinnovando una tradizione che ancora oggi è fonte di fervore e partecipazione popolare. L’atto di congiunzione tra divino e umano si manifestò in quello storico contratto e continua a risuonare nell’anima dei napoletani.
Il corteo, infine, raggiungerà la storica Piazza Mercato, dove avrà luogo il “Trionfo di Carlo V” e la suggestiva “Giostra del Carusiello”, una competizione cavalleresca che evoca forti echi della Spagna del XVI secolo, un periodo che ha influenzato notevolmente la cultura napoletana.
Associazioni storiche e arte
Collaborazione e partecipazione
L’evento non si limita a cortei e rievocazioni storiche; anche il valore dell’arte viene enfatizzato grazie alla collaborazione con varie associazioni storiche provenienti da diverse regioni d’Italia. Tra queste spiccano “Fantasie d’Epoca APS” di Napoli, “I Farnese” di Ortona, e “I Cavalieri della Pergamena Bianca” di Cava de’ Tirreni. Queste associazioni porteranno in scena scene storiche e competizioni che daranno vita a un periodo affascinante della storia napoletana e italiana.
In aggiunta a queste iniziative, il giorno dell’evento, presso la chiesa di Santa Maria di Montecalvario, si terranno delle visite guidate a una preziosa opera d’arte del XVIII secolo. Queste visite avranno come obiettivo la raccolta di fondi per il restauro dell’opera, sottolineando l’importanza della conservazione del patrimonio artistico.
Celebrazione dell’identità napoletana
Questa manifestazione è molto più di una semplice ricorrenza storica; rappresenta una celebrazione dell’identità napoletana e del profondo legame tra la città e San Gennaro, simbolo di protezione e benevolenza. Le radici di questo legame affondano in un passato glorioso e continuano a ispirare e unire le generazioni di oggi. L’evento richiama l’attenzione non solo degli abitanti, ma anche dei turisti, desiderosi di immergersi in una tradizione viva e coinvolgente.
Con la conferenza stampa di presentazione fissata per mercoledì 11 settembre presso l’Istituto Cervantes di Napoli, l’attesa cresce e i preparativi per questo significativo evento storico sono già in moto. La rievocazione non rappresenta solo un momento di festa, ma anche un’opportunità per rinnovare un patrimonio culturale che appartiene a tutti.