Napoli: uccisione di Enrico Capozzi a Ponticelli, la polizia al lavoro per identificare il colpevole

Napoli: uccisione di Enrico Capozzi a Ponticelli, la polizia al lavoro per identificare il colpevole

L’omicidio di Enrico Capozzi a Ponticelli riaccende l’allerta sulla criminalità organizzata, mentre le autorità indagano su possibili legami con estorsioni e conflitti tra clan locali.
Napoli3A uccisione di Enrico Ca Napoli3A uccisione di Enrico Ca
Napoli: uccisione di Enrico Capozzi a Ponticelli, la polizia al lavoro per identificare il colpevole - Gaeta.it

A Napoli, la comunità è scossa dall’omicidio di Enrico Capozzi, ucciso martedì sera nel parco Merola di Ponticelli. Le autorità locali sono già al lavoro per far luce sull’accaduto, le cui modalità rimandano a dinamiche di criminalità organizzata. Il Prefetto di Napoli, Michele Di Bari, ha dichiarato che le indagini sono in corso e che le forze di polizia, insieme alla magistratura, stanno monitorando la situazione con grande impegno. L’omicidio di Capozzi non è un episodio isolato, ma si inserisce in un contesto di violenza e intimidazione che caratterizza la storica lotta tra clan nel quartiere.

L’omicidio di Enrico Capozzi: dettagli e contesto

Enrico Capozzi, originario di Ponticelli e gestore di una pompa di benzina, è stato colpito da quattro o cinque proiettili nei pressi della sua abitazione. L’azione, avvenuta a distanza ravvicinata, suggerisce che l’assassino fosse ben informato sui movimenti della vittima. Solo qualche mese fa, Capozzi aveva denunciato Antonio Nocerino, noto come “Brodino”, ras dei De Micco, per estorsione. Questa denuncia ha potuto scatenare una reazione violenta, secondo le prime ipotesi degli investigatori.

Capozzi, dopo la morte della moglie, conduceva una vita ritirata, isolandosi per dedicarsi ai suoi tre figli. Tuttavia, l’ex pregiudicato sembrava non aver alcun legame diretto con l’attività criminale nel quartiere. La polizia sta attualmente esaminando le telecamere di sorveglianza nella zona e analizzando il telefono di Capozzi per scoprire eventuali minacce. Gli investigatori stanno valutando anche la possibilità che l’omicidio sia un messaggio al clan Sarno, emerso nuovamente nel panorama crime di Ponticelli, approfittando dei recenti blitz contro altri gruppi di camorra.

La reazione delle forze dell’ordine e della comunità a Ponticelli

La squadra mobile di Napoli sta lavorando intensamente per raccogliere indizi che possano portare all’autore di questo omicidio. Con l’aiuto di testimoni e familiari, gli agenti cercano di costruire un puzzle per identificare il colpevole. Le parole del Prefetto, Michele Di Bari, esprimono la determinazione delle forze di polizia nel contrastare fenomeni delinquenziali in un contesto di crescente allerta. Gli interventi della magistratura hanno già portato a risultati nella risoluzione di altre indagini in corso.

Rappresentanti della comunità, tra cui Pasquale Leone di Libera Napoli, hanno espresso forte preoccupazione per la situazione di Ponticelli. Leone ha sottolineato l’importanza di una mobilitazione collettiva contro la criminalità organizzata, evidenziando l’impatto devastante della violenza sulla vita quotidiana dei residenti. La comunità locale vive sotto continue minacce a causa dei conflitti tra clan, evidenziando la necessità di un’azione incisiva da parte delle istituzioni per restituire tranquillità e sicurezza ai cittadini.

Le sfide della comunità e il ruolo di Libera

Il quartiere di Ponticelli sta vivendo una fase critica. Le tensioni tra diverse organizzazioni criminali hanno portato a numerosi episodi violenti, costringendo i residenti a navigare in un ambiente di paura. Secondo Libera, il proseguimento di questo ciclo di violenza non può continuare a essere accettato. La nota rilasciata dall’ente evidenzia che la comunità non può rimanere ostaggio della camorra, chiedendo un impegno attivo da parte di tutti per costruire un futuro di legalità e sicurezza.

Libera si è impegnata a rimanere presente sul territorio, con iniziative rivolte soprattutto ai giovani, per fornire supporto e opportunità di riscatto sociale. L’approccio della realtà è quello di stare accanto a chiunque desideri dare il proprio contributo per un cambiamento radicale. Sensibilizzare, educare e informare sono le chiavi per spezzare il ciclo di violenza e costruire una base di giustizia e coesione sociale.

Ultimo aggiornamento il 10 Gennaio 2025 da Laura Rossi

Change privacy settings
×