Negli ultimi anni, Napoli ha registrato un significativo calo demografico, un fenomeno allarmante che ha portato la città a perdere il primato nazionale per il numero di nascite. In base ai dati recenti, realtà come Trento e Bolzano hanno superato Napoli in termini di natalità. Questo declino non è solo un problema numerico, ma racchiude diverse sfide socio-economiche che richiedono un’attenzione immediata.
L’inarrestabile crescita degli inattivi in Campania
La Campania affronta una notevole emergenza occupazionale con 1 milione e 680 mila persone considerate inattive. Queste comprendono giovani e donne che non sono impegnati né nel lavoro né negli studi, un dato sconfortante che supera il numero degli occupati, fissato a 1 milione e 626 mila. Di questi inattivi, 955 mila sono giovani, rappresentando il 27% della popolazione regionale. Vincenzo Tedesco, direttore dell’INPS Campania, ha esposto che il divario di genere è molto evidente: due terzi degli occupati sono uomini e solo un terzo donne, portando alla luce una situazione che necessita di interventi urgenti.
Questa condizione di inattività è fonte di preoccupazione e mette in discussione il futuro economico della regione. L’assenza di opportunità lavorative sta creando una generazione di giovani che si trovano emarginati, privi di esperienze lavorative e, di conseguenza, proveranno maggiore difficoltà a inserirsi nel mercato del lavoro in futuro. Questi dati sono emersi dal rendiconto sociale dell’INPS presentato a Napoli, mostrando come la situazione lavorativa di Napoli e della Campania non possa essere sottovalutata alla luce del crescente numero di persone inattive.
Il calo delle nascite: un allarme demografico
Un altro aspetto critico evidenziato dal report è la preoccupante diminuzione della natalità. Tra il 2008 e il 2019, il numero dei nati è sceso del 18%, un trend che ha portato Napoli da una posizione di leadership nella natalità a una retrocessione al terzo posto in Italia, subendo il sorpasso di Trento e Bolzano. Roberto Bafundi, direttore del coordinamento metropolitano INPS Napoli, ha sottolineato l’importanza di affrontare questa crisi demografica, specialmente considerando che la popolazione campana ha visto una riduzione di abitanti, scesa a 5.590.076 al 31 dicembre 2023.
Inoltre, il report segna il crescente numero di anziani, che rappresentano il 20,9% della popolazione: un dato sotto la media nazionale, fissata al 24,3%. La situazione è ulteriormente aggravata dalla pandemia, che ha comportato un saldo negativo tra nascite e decessi di -16.591 nel 2022. Le sfide legate all’invecchiamento della popolazione si riflettono sui servizi sociali e sulle politiche pubbliche necessarie per affrontare questo cambiamento demografico.
Cause del declino: tra economia e emigrazione
Il calo demografico e l’emergenza occupazionale a Napoli possono essere attribuiti a diverse cause, fra cui una crisi economica prolungata che ha reso complesso il reperimento di lavori stabili e ben remunerati. Il timore di non riuscire a mettere su famiglia o di affrontare un futuro incerto sta portando molti giovani a rinunciare all’idea di avere figli.
Un altro fattore cruciale è la carenza di servizi per le famiglie. L’assenza di strutture adeguate come asili nido e scuole per l’infanzia rende difficile la conciliazione tra lavoro e vita familiare. In aggiunta, il costo della vita a Napoli è in aumento; spese per affitti, utenze e beni essenziali stanno diventando insostenibili per molte famiglie, aumentando la difficoltà nel pianificare una vita futura serena e prospera.
Infine, l’emigrazione giovanile costituisce un’altra dimensione del problema. Sempre più giovani napoletani si trasferiscono altrove in cerca di opportunità migliori, aggravando ulteriormente il calo demografico e privando la città delle sue migliori risorse umane. Negli ultimi anni, la fuga dei giovani ha raggiunto livelli preoccupanti, creando un ciclo difficile da interrompere per Napoli e la sua comunità.
Ultimo aggiornamento il 21 Novembre 2024 da Elisabetta Cina