Un incidente inquietante ha scosso il quartiere Secondigliano di Napoli, dove un commerciante, vittima di un agguato, si trova ora incarcerato con diverse accuse gravi. La situazione si è evoluta rapidamente, trasformando un episodio di violenza in un caso di rilevante interesse penale che coinvolge armi e narcotici. Le indagini dei carabinieri hanno rivelato un quadro complesso che va oltre la mera aggressione.
un agguato violento in pieno giorno
il colpo di pistola e le immediate conseguenze
La storia inizia ieri mattina, in un tranquillo negozio di calzature situato al numero 41 di via Aspromonte. Alfonso Santaniello, il proprietario, è stato colpito all’addome da un proiettile sparato da un uomo non identificato. A seguito dell’agguato, Santaniello è stato prontamente trasportato all’ospedale del Mare, dove resta in prognosi riservata ma non in pericolo di vita. L’incidente ha immediatamente allertato le forze dell’ordine, che hanno avviato un’indagine approfondita per comprendere le circostanze di questo attacco.
I carabinieri hanno effettuato un sopralluogo sul luogo del crimine, riscontrando evidenti segni di violenza, tra cui un ogiva che potrebbe essere il proiettile che ha colpito Santaniello e tracce di sangue. Già noto alle forze dell’ordine, il commerciante si è rivelato un personaggio controverso, la cui vita è stata oggetto di attenzione da parte delle autorità per precedenti reati.
le drammatiche scoperte durante le indagini
sequestri e rilevamenti nel calzaturificio
Le indagini hanno portato a risultati scioccanti. Durante le perquisizioni effettuate sul posto, i carabinieri hanno rinvenuto un quantitativo significativo di sostanze stupefacenti. Sono stati sequestrati ben 20 chili di mannite, un agente utilizzato per sintetizzare la droga, insieme a 1 chilo di MDMA, nota come ecstasy. Oltre a ciò, gli investigatori hanno trovato vari strumenti per il confezionamento della droga e numerosi bilancini di precisione, alcuni dei quali erano stati utilizzati per pesare la cocaina.
L’attenzione degli inquirenti si è poi spostata sull’automobile di Santaniello, parcheggiata presso il calzaturificio. Lì, i militari hanno scoperto un ordigno esplosivo artigianale dal peso di 750 grammi. La pericolosità di questo dispositivo è stata valutata in base alle sue dimensioni e alla temperatura circostante, destando un considerevole allarme tra le forze di sicurezza.
un arsenale letale e prospettive legali
armi da fuoco e altre sostanze illecite
Il controllo dell’auto ha rivelato ulteriori elementi di preoccupazione. I carabinieri hanno trovato 50 proiettili cal. 357 magnum, 4 pistole funzionanti e 6 colpi a salve. Nella console centrale dell’auto, è stato scoperto un ulteriore carico di 354 grammi di cocaina. Questi ritrovamenti hanno lasciato intendere che Santaniello avesse una rete di fornitura ben organizzata e pericolosa.
Attualmente, Alfonso Santaniello è a disposizione dell’Autorità giudiziaria e deve affrontare accuse pesanti, tra cui detenzione illecita di armi, detenzione di materiale esplodente e possesso di stupefacenti destinati allo spaccio. Le armi sequestrate saranno sottoposte ad accertamenti balistici per verificare se siano state utilizzate in crimini precedenti.
la ricerca dell’aggressore e l’espansione dell’inchiesta
le indagini in corso sull’attentatore e sul mercato della droga
Le forze dell’ordine non si sono limitate a fermare Santaniello; hanno avviato una caccia all’uomo per identificare e arrestare il soggetto che ha tentato di assassinare. Questo evento violento sta anche spingendo le autorità ad ampliare l’inchiesta sul traffico di cocaina rosa, una sostanza crescente nel mercato illegale. Le indagini coinvolgono una vasta area che si estende da Secondigliano a varie zone di Napoli, tra cui Vasto, Arenaccia, Stella, Sanità, Forcella e il centro storico.
Mentre le ricerche continuano, la comunità locale è in stato di allerta, consapevole che la violenza collegata al crimine organizzato è sempre più presente nella vita quotidiana. Le autorità promettono di fare tutto il possibile per garantire la sicurezza dei cittadini e contrastare il dilagare dello spaccio di droga nella metropoli partenopea.