Il libro “Narciso superstar”, scritto da Giorgio Gigliotti, racconta la vita di Narciso, un giovane calabrese che negli anni ’80 si lascia trascinare nel vortice della vita notturna di New York. Un testo che offre uno spaccato di un’epoca segnata da eccessi e sfide, non solo personali ma anche sociali, come l’epidemia di Aids che ha colpito la comunità gay. La storia di Narciso, che passa dall’innocenza all’autoconsapevolezza, rappresenta un viaggio intenso e complesso.
L’arrivo a New York e le esperienze notturne
Nel gennaio del 1980, Narciso, ventenne e originario della Calabria, arriva a New York con grandi sogni e una curiosità insaziabile. Il giovane intraprende una nuova vita, lasciandosi risucchiare da una realtà pulsante e travolgente. La New York di quegli anni è una metropoli in fermento, dove i locali notturni sono luoghi di incontro e di scambio culturale, ma anche di trasgressione.
Superati i primi momenti di incertezza, Narciso si tuffa nella vivace scena notturna. Frequenta discoteche e teatri underground, immergendosi in un’esperienza ricca di emozioni contrastanti. Le sue notti sono caratterizzate da incontri casuali, performances artistiche e una continua ricerca di libertà espressiva. Qui il giovane vive esperienze che lo segneranno, esplorando una dimensione erotica e sociale che lo avvicina agli ambienti più radicali e liberatori della città.
Il suo approccio alla vita notturna si riflette in una crescita personale profonda. Attraverso i racconti del protagonista, il lettore riconosce l’affinità tra la vita di Narciso e le opere di scrittori contemporanei, come Guillaume Dustan, che esplorano tematiche simili. Senza portarsi addosso traumi particolari, Narciso riesce ad affrontare le sfide della vita con una leggerezza che sorprende e incuriosisce.
Il ritorno a Roma e la ricerca di una nuova identità
Dopo due anni di epifanie e sfide a New York, Narciso decide di tornare in Italia. Arriva a Roma nel gennaio del 1982, mantenendo un atteggiamento distaccato rispetto a ciò che lo circonda. Qui, continua a vivere quasi come se fosse a New York, mantenendo una vita notturna intensa ma con una nuova consapevolezza. Narciso si trasforma in un punto di riferimento per la comunità gay romana, fondando la Studio Art Production e portando nella capitale artisti emergenti, come Moana Pozzi.
La sua attività come direttore artistico di Muccassassina al Mattatoio di Roma rappresenta un atto di rivincita per una comunità storicamente emarginata. Il suo lavoro contribuisce a dare voce agli artisti e ad affrontare questioni sociali di grande rilevanza, esprimendo un desiderio di rivendicazione e di affermazione. Attraverso eventi e spettacoli, Narciso unisce arte e attivismo, utilizzando la cultura come strumento di cambiamento.
Il contesto sociale e l’impatto dell’Aids
Il periodo nel quale Narciso vive e lavora è sfumato da un evento drammatico: l’emergere dell’epidemia di Aids. Questo fenomeno segna profondamente la comunità gay, che deve affrontare, oltre allo stigma sociale, la perdita di molti dei suoi membri. Narciso, pur dubbioso sulle proprie condizioni di salute, è testimone straziante di vite spezzate. Nonostante il panorama cupo, si fa portavoce di una rete di sostegno per i malati.
Grazie agli incassi di eventi come Muccassassina, mantiene attivi servizi di supporto psicologico e assistenza a domicilio per chi è colpito dall’Aids. Questo aspetto del suo percorso dimostra come l’arte e la cultura possano andare mano nella mano con la solidarietà, sfidando le convenzioni e cercando di fornire un aiuto concreto.
La maturazione di Narciso e l’arte contemporanea
Con il passare degli anni, Narciso evolve la sua concezione dell’arte. Si sposta dalla performance al focus sulle installazioni, dove l’impatto visivo diventa fondamentale. Abbandona l’attenzione al contenuto in favore dell’immediatezza esperienza. A questo punto, il mondo circostante cambia rapidamente, e Narciso comprende l’importanza di adattarsi a nuovi scenari.
La sua interpretazione dell’arte si allinea a una visione più commerciale, influenzata dalle dinamiche socioculturali dell’epoca. Nonostante il profondo cambiamento, il suo percorso resta interamente collegato alle radici di una giovinezza vissuta tra creatività e sfide, inclusi i legami con un passato a volte scomodo.
Un libro disordinato ma ricco di vita
“Narciso superstar” è un racconto che riflette la vita disordinata e tumultuosa del protagonista. Le pagine si muovono tra episodi frammentati e abbozzi, richiedendo al lettore di entrare nel flusso delle esperienze di Narciso. Questo stile narrativo spezzato riesce a trasmettere un forte senso di autenticità, rivelando realtà spesso dimenticate o ignorate. Alla fine, ogni pagina invita a una riflessione profonda su un’epoca e una cultura che, seppure lontane, continuano a lasciare il segno nel presente.