Il panorama gastronomico italiano si arricchisce con la pubblicazione di “Il gusto della cooperazione”, una guida che presenta 109 ristoranti impegnati non solo nella qualità dei piatti, ma anche nella promozione della inclusione sociale. Questa iniziativa, che nasce dall’idea di valorizzare i prodotti del territorio, coinvolge ristoranti che lavorano per il riscatto di persone con disabilità, cercando di armonizzare gusti e valori umani. Il volume, curato da Simone Cargiane e Fernanda D’Arienzo e edito dalla Pecora Nera, è stato presentato presso “La Trattoria degli Amici” a Roma, gestita dalla Comunità di Sant’Egidio.
Dettagli della pubblicazione e presentazione
“Il gusto della cooperazione” è un’opera di 240 pagine che vuole evidenziare ristoranti di alta qualità, in cui il menù si basa prevalentemente su ingredienti italiani e prodotti locali. La guida è stata presentata da Fabiola Di Loreto, direttore generale di Confcooperative, e ha messo in luce come le storie proposte non siano solo racconti di gastronomia, ma un insieme di narrazioni di cooperazione e impegno sociale. La Trattoria degli Amici, che ha recentemente deciso di affiliarsi a Confcooperative, sarà inclusa nella prossima edizione della guida, insieme ad altre realtà simili.
Negli ultimi anni, c’è stata una crescente attenzione verso la responsabilità sociale anche nel campo della ristorazione. Le storie raccontate nella guida sono ispirate a cooperative agricole, come quelle del settore della pesca, che cercano di sostenere i loro membri attraverso soluzioni di integrazione lavorativa. I ristoranti selezionati non si limitano a offrire un pasto, ma puntano a valorizzare le persone coinvolte, offrendo loro opportunità lavorative significative.
L’approccio esperienziale dei ristoranti
Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, ha sottolineato l’importanza di un’esperienza completa all’interno di questi ristoranti, dove il gusto, l’olfatto e la vista si uniscono all’ascolto delle storie e delle esperienze delle persone. Non si tratta solo di un atto di solidarietà, ma di un’opportunità per vivere momenti di convivialità in ambienti che raccontano storie di emancipazione e integrazione. Gardini invita i visitatori a sperimentare questi ristoranti con amici e familiari, per gustare piatti deliziosi e scoprire le storie dietro ogni iniziativa.
La guida si propone come alternativa a valutazioni più tradizionali, come quelle della Michelin, che a volte possono risultare distanti dalla realtà delle persone. L’editore ribadisce l’intenzione di porre l’accento su esperienze gastronomiche autentiche, dove la qualità del cibo è accompagnata da un forte impatto sociale.
La Trattoria degli Amici: un esempio di inclusione
Situata nel cuore di Trastevere, La Trattoria degli Amici rappresenta un esempio significativo di come il lavoro sociale possa tradursi in iniziative concrete. Gestita dalla Comunità di Sant’Egidio, il ristorante offre posti di lavoro a 15 persone, tra cui disabili e professionisti, contribuendo all’inclusione e alla creazione di un ambiente di lavoro stimolante e sostenibile.
Fondata nel 1998 come Associazione Culturale, questa insegna ha ricevuto l’ambita licenza per la ristorazione dall’ex sindaco Walter Veltroni in occasione della Giornata della Disabilità. Tra le recenti operazioni, spicca la partecipazione al G7 della Disabilità, durante il quale ha avuto l’onore di cucinare per dignitari e ospiti internazionali. Paola Scarcella, rappresentante della Comunità di Sant’Egidio, ha messo in evidenza l’importanza di un lavoro che non solo produce reddito, ma promuove anche il benessere e la socialità.
“Il gusto della cooperazione” si presenta dunque come un’opera fondamentale per chi desidera unire il piacere del cibo a un impegno sociale concreto, rivelando la bellezza di un diverso modo di concepire la ristorazione in Italia.
Ultimo aggiornamento il 27 Novembre 2024 da Laura Rossi