Naufragio del yacht Bayesian: indagini su James Cutfield per omicidio plurimo e naufragio

Naufragio del yacht Bayesian: indagini su James Cutfield per omicidio plurimo e naufragio

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Naufragio del yacht Bayesian: indagini su James Cutfield per omicidio plurimo e naufragio - Gaeta.it

Il naufragio dello yacht Bayesian ha scosso la comunità nautica e non solo, con il comandante James Cutfield attualmente sotto indagine per naufragio e omicidio plurimo colposo. A seguito di un interrogatorio condotto dalla Procura di Termini Imerese, Cutfield ha ricevuto un avviso di garanzia in relazione alla tragica perdita di sette vite. Questo articolo esplora le principali questioni emerse dall’indagine e i dettagli del naufragio.

Dettagli sul naufragio dello yacht Bayesian

Il 25 agosto, il comandante James Cutfield, cittadino neozelandese di 51 anni, è stato interrogato dalla Procura di Termini Imerese, che sta conducendo le indagini sul naufragio dello yacht Bayesian. L’incidente ha avuto luogo in circostanze drammatiche, causando la morte di sette persone, di cui sei passeggeri e un membro dell’equipaggio. Le autorità stanno esaminando attentamente le testimonianze di testimoni oculari e membri dell’equipaggio, nonché le immagini provenienti da un robot subacqueo che ha esplorato il fondo marino per ricostruire l’accaduto.

Il pubblico ministero ha focalizzato le indagini sulle responsabilità del comandante Cutfield, il quale dovrà anche nominare un perito di parte per eseguire le autopsie sui corpi delle vittime. Potrebbero essere coinvolti nel procedimento anche il vice comandante e un altro membro dell’equipaggio, che si trovava in plancia durante il disastro. La ricostruzione dei fatti è fondamentale per comprendere le dinamiche dell’incidente e gli errori che potrebbero aver portato alla tragedia.

Le questioni tecniche in esame

Una delle principali questioni emerse riguardo al naufragio riguarda i portelloni laterali dello yacht e la posizione della deriva. La barca, progettata secondo standard di sicurezza elevati e ritenuta inaffondabile, ha sollevato interrogativi sulla gestione dell’imbarcazione da parte dell’equipaggio. Secondo il parere di esperti del settore, come Franco Romani, dell’ufficio progettazione di Perini Navi, la sola imbarcazione di ingenti quantità d’acqua avrebbe potuto causare l’affondamento della nave.

Romani ha sostenuto che una chiusura inadeguata dei portelloni laterali avrebbe potuto favorire l’entrata dell’acqua, portando a un graduale – ma devastante – affondamento della parte poppiera della barca. La questione viene considerata cruciale per l’inchiesta, poiché vi è la possibilità che l’imbarcazione fosse in grado di mantenere la propria galleggiabilità in caso di condizioni meteorologiche avverse, se gestita correttamente.

Analisi della posizione dei passeggeri

Un altro aspetto che suscita interrogativi è la posizione dei membri dell’equipaggio e dei passeggeri al momento del naufragio. Dei 12 passeggeri presenti a bordo, sei hanno perso la vita, mentre tra i 10 membri dell’equipaggio solo uno è deceduto. Questa disparità ha generato domande relative all’allerta e alle procedure di sicurezza adottate dall’equipaggio.

Si sta valutando la possibilità che l’equipaggio fosse già a conoscenza della tempesta in arrivo e che non avesse allertato tempestivamente i passeggeri che si trovavano nelle cabine. Raccogliendo informazioni sul comportamento assuntivo di Cutfield e degli altri membri, la procura mira a chiarire perché l’allerta di emergenza non è stata data e quali protocolli sono stati seguiti in un momento di crisi. L’analisi dei comportamenti e delle decisioni prese in quei momenti critici è essenziale per comprendere le dinamiche che hanno portato all’esito tragico di questo evento.

Ultimo aggiornamento il 26 Agosto 2024 da Armando Proietti

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