Un drammatico incidente ha scosso la regione del fiume Drina, al confine tra Bosnia-Erzegovina e Serbia, dove almeno nove migranti hanno perso la vita in un naufragio avvenuto giovedì. Le autorità locali continuano le ricerche di eventuali vittime e confermano che 18 persone sono state tratte in salvo. La questione dei migranti in transito nella zona rimane un tema complesso e attuale, evidenziando le difficili condizioni cui sono sottoposti coloro che cercano di raggiungere l’Unione Europea.
Dettagli del naufragio sul fiume Drina
Circostanze dell’incidente
Il tragico evento si è verificato nel tentativo di un gruppo di migranti di attraversare il confine tra Bosnia-Erzegovina e Serbia. Secondo fonti ufficiali, il fine settimana scorso una imbarcazione, presumibilmente sovraccarica, si è rovesciata mentre percorreva il fiume Drina. Le prime segnalazioni dell’incidente sono arrivate da membri delle guardie di frontiera bosniache e da residenti locali, che hanno notato l’emergere di persone in difficoltà nelle acque gelide del fiume.
Un’importante operazione di soccorso è stata avviata dalle autorità serbe, a partire dalle prime ore del giorno. Le ricerche hanno condotto al recupero di corpi sia sulla sponda serba nei pressi di Ljubovija che su quella bosniaca, evidenziando drammaticamente le difficoltà affrontate dai migranti in cerca di un futuro migliore.
La risposta delle autoritÃ
Il ministro dell’Interno serbo, Ivica Dacic, ha sottolineato l’immediatezza del soccorso e ha confermato il numero di vittime. Ha inoltre rivelato che la polizia sta attivamente collaborando con i vari organismi di emergenza per rintracciare eventuali dispersi, con l’ausilio di unità specializzate e volontari. La gravità della situazione è aggravata dal fatto che la Drina rappresenta uno dei tratti critici della cosiddetta “rotta balcanica”, lungo cui si concentrano numerosi migranti in transito.
Le statistiche sui migranti nella regione
Flusso migratorio attuale
Le informazioni rilasciate dalle autorità relativi al flusso migratorio rivelano un improvviso cambiamento nei numeri rispetto agli anni precedenti. Nella prima metà del 2024, sono stati registrati 10.389 ingressi irregolari in Serbia, una diminuzione del 70% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo calo è il risultato di un’intensificazione delle operazioni di controllo frontaliere da parte delle autorità serbe e delle forze di polizia dei Paesi confinanti.
Origini dei migranti
I dati ufficiali indicano che tantissimi migranti provengono da nazioni come Siria, Afghanistan, Turchia, Marocco e Pakistan. In molti casi, i richiedenti asilo e i migranti utilizzano reti di trafficanti per entrare in Serbia, partendo dalla Macedonia del Nord con l’intento di proseguire verso destinazioni come Ungheria o Croazia.
La tragedia avvenuta sul fiume Drina porta all’attenzione il rischio che accompagnano le vie di fuga dei migranti, sottolineando la necessità di soluzioni più efficaci per garantire la sicurezza e il benessere di chi è costretto a intraprendere simili viaggi. Le autorità , tanto locali quanto internazionali, si trovano di fronte a sfide umanitarie e legali che richiedono approcci coordinati e sensibili.