Il progetto “Scusate il disagio” si propone di trasformare l’esperienza di navigazione in mare in un’opportunità terapeutica per i giovani affetti da disturbi alimentari e comportamenti autolesionistici. Iniziativa dell’azienda sanitaria locale 5 della Liguria, il programma si svolgerà a bordo del brigantino della Marina Militare, Nave Italia, a La Spezia fino al 31 agosto. Grazie al supporto della Fondazione Carispezia, quindici ragazzi tra i 13 e i 17 anni potranno partecipare a un’esperienza unica, immersi in un contesto marittimo stimolante.
La navigazione come terapia
L’importanza di contesti ecologici per la salute mentale
Il progetto si propone di sfruttare le potenzialità terapeutiche della navigazione. Durante i cinque giorni di viaggio, i partecipanti saranno coinvolti in attività di psicoeducazione, rilassamento, mindfulness e role playing. Tali attività sono state pensate per aiutare i ragazzi a esplorare le proprie emozioni e a sviluppare strategie funzionali per affrontare le esperienze vissute, senza ricorrere a comportamenti sintomatologici.
Il mare diviene così un ambiente favorevole per promuovere l’autosufficienza e il rafforzamento dell’autoefficacia, aiutando i giovani a trovare nuove modalità di elaborazione emotiva. Il contesto marittimo, progettato per essere sicuro e supportivo, offre un’uscita dalla quotidianità , permettendo ai partecipanti di distaccarsi dalle loro problematiche e di lavorare insieme ad altri ragazzi su esperienze condivise.
Il ruolo centrale della Marina Militare
Partner del progetto è la Marina Militare, il cui equipaggio affronta il compito di guidare e supportare i ragazzi a bordo. Questi professionisti non solo garantiscono la sicurezza durante le attività nautiche, ma offrono anche un supporto morale e uno stimolo costante. L’interazione con l’equipaggio crea una rete di sostegno e promuove la realizzazione di un ambiente di fiducia, necessario per favorire l’apertura e la condivisione delle emozioni da parte dei ragazzi.
Il programma intende così integrare il supporto clinico offerto dagli specialisti con strategie pratiche e interattive, per rispondere in modo più efficace ai bisogni di salute mentale degli adolescenti.
Un viaggio che coinvolge l’intera comunitÃ
Un’iniziativa vs il disagio giovanile
Il progetto “Scusate il disagio” non si esaurisce con la partenza dei quindici ragazzi. Infatti, dopo una breve pausa, Nave Italia riprenderà il suo viaggio per le acque liguri, coinvolgendo anche ventuno associazioni e enti no profit, provenienti da diverse regioni italiane e persino dal Sudafrica. Questa espansione del progetto è volta a diffondere il metodo “Nave Italia” e a estendere i benefici anche ad altri gruppi di giovani a rischio.
L’obiettivo è quello di raggiungere nove porti italiani e uno estero, permettendo così a un numero sempre crescente di adolescenti di entrare in contatto con le potenzialità terapeutiche della navigazione. Attraverso queste iniziative, si mira a creare un impatto a lungo termine nella vita dei partecipanti e delle loro comunità , promuovendo un modello di benessere che si basa su esperienze condivise e sulla costruzione di reti di sostegno.
Il commento delle autorità sanitarie
Il progetto è sostenuto da figure istituzionali, come la dottoressa Natalina Aloise, specialista del servizio di neuropsichiatria infantile della ASL 5. Secondo la dottoressa, i disturbi alimentari e i comportamenti autolesionistici sono manifestazioni sempre più comuni del malessere adolescenziale, richiedendo un approccio integrato e multidimensionale per una efficace presa in carico. Illustra che iniziative come “Nave Italia” sono fondamentali per offrire ascolto attivo e occasioni di crescita personale, favorendo il confronto con le difficoltà che i ragazzi devono affrontare.
Con progetti simili, si rivela essenziale unire competenze cliniche a esperienze pratiche, creando un ambiente che stimola il benessere e la consapevolezza, aiutando i giovani a orientarsi verso un quotidiano più sano e positivo.