Negoziati tra Ue e Cina su veicoli elettrici: tensioni crescenti e scontro commerciale imminente

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Negoziati tra Ue e Cina su veicoli elettrici: tensioni crescenti e scontro commerciale imminente - Fonte: Euronews | Gaeta.it

Con l'evolversi delle trattative tra Bruxelles e Pechino sui veicoli elettrici, il clima si fa teso, suscitando domande sulla futura struttura commerciale tra l'Unione Europea e Cina. La Commissione Europea ha formalmente respinto l'offerta dei produttori cinesi per colmare il divario di prezzo con i concorrenti europei, sottolineando come le ingenti sovvenzioni cinesi abbiano distorto il mercato. La questione, che coinvolge non solo il settore automobilistico ma anche l'economia globale, si prepara a entrare in una fase cruciale, con votazioni decisive all'orizzonte.

La Commissione Europea respinge le offerte cinesi

Rifiuto delle proposte di impegni sui prezzi

La Commissione Europea ha rifiutato di accettare le proposte avanzate dai produttori cinesi di veicoli elettrici, che miravano a ridurre il loro vantaggio di prezzo attraverso impegni sui prezzi. Questi impegni avrebbero potuto ridurre le esportazioni e, in teoria, mitigare gli effetti delle sovvenzioni governative cinesi che, secondo Bruxelles, hanno influito negativamente sulle aziende europee. Un portavoce della Commissione ha confermato che l'analisi condotta ha messo in evidenza l'inefficacia delle proposte, evidenziando quanto le sovvenzioni cinesi siano diffuse e strutturali.

L'impatto delle sovvenzioni cinesi sul mercato europeo

Dopo mesi di indagini approfondite, la Commissione ha rilevato che i fondi pubblici cinesi sono stati distribuiti lungo l'intera catena di approvvigionamento del settore dei veicoli elettrici. Queste ingenti sovvenzioni, secondo le autorità europee, mettono le aziende locali in una posizione vulnerabile, potenzialmente causando perdite difficilmente sostenibili. La Commissione ha chiarito che l’incremento del 10% delle tariffe previste per i veicoli elettrici potrebbe non essere sufficiente a livellare il campo di gioco, da qui la proposta di dazi aggiuntivi significativi, che vanno dal 7,8% al 35,3% a seconda delle circostanze.

Le nuove tariffe proposte dall'Unione Europea

Dettagli sui dazi aggiuntivi

La Commissione Europea, avendo constatato l’entità dei sussidi e il rischio per l’industria locale, ha suggerito l'introduzione di dazi aggiuntivi sui veicoli elettrici cinesi. Questi dazi varieranno in base ai singoli marchi e al loro livello di cooperazione durante l'indagine, costituiti da un’aliquota il cui incremento si prefigura come una misura necessaria per contrastare i sussidi cinesi. La manovra ha il potenziale di stabilire condizioni di competitività più eque all'interno del mercato europeo, segnando una direzione netta e incisiva rispetto al passato.

Le implicazioni per l'industria automobilistica

Marchi come BYD, Geely e SAIC rischiano di incorrere in tariffe significativamente più elevate, un possibile stravolgimento per le strategie commerciali di molti produttori cinesi. La Commissione ha chiarito che l’obiettivo finale è quello di creare un mercato più equo, dove le aziende europee possano competere senza fare i conti con i distorsivi effetti delle sovvenzioni statali cinesi. Tuttavia, la strada da percorrere è irta di ostacoli, con i negoziati che si intensificheranno nel breve periodo, con il voto cruciale degli stati membri già in vista.

Intensificazione dei negoziati e divisioni interne

Strumenti di diplomazia commerciale

I negoziati tra Ue e Cina si stanno intensificando, con incontri tra i rappresentanti europei e cinesi pianificati a breve termine. Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo della Commissione, incontra il ministro cinese del Commercio, Wang Wentao, il 19 settembre. Questa riunione è vista come un tentativo di trovare una soluzione diplomatica che possa pacificare le tensioni commerciali in atto, ma le divergenze interne tra i membri dell'Unione complicano ulteriormente il quadro.

Le tensioni generate dalle posizioni spagnole

La recente dichiarazione del primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha sollevato preoccupazioni, rivelando un possibile dissenso all'interno del blocco. Sánchez ha chiesto una revisione delle misure proposte, suggerendo un approccio più costruttivo nei rapporti con la Cina, un commento che ha colto di sorpresa Bruxelles. Finora, la Spagna era considerata un sostenitore delle misure contro le sovvenzioni. Il riscontro positivo da parte della Germania, paese chiave nell'industria automobilistica, mostra un panorama in continua evoluzione e suggerisce che le posizioni interne potrebbero influenzare notevolmente il risultato finale delle trattative.

La prossima fase: verso una decisione decisiva

Le fasi procedurali da affrontare

Con uno scenario economico sempre più complesso, il futuro delle relazioni commerciali tra Ue e Cina si gioca su più fronti. La Commissione Europea sta affrontando una fase procedurale delicata, ricercando un equilibrio tra giuste misure protezionistiche e la necessità di mantenere aperti canali di dialogo. Sarà fondamentale per l'Ue ottenere un consenso qualificato contro le tariffe se desidera modificare l’attuale proposta.

Il ruolo delle alleanze europee

Per superare la proposta di dazi, sarà necessaria una maggioranza qualificata, che richiede il sostegno di 15 paesi, rappresentanti almeno il 65% della popolazione dell'Unione. La posizione della Spagna potrebbe rivelarsi cruciale; i freni sulla proposta potrebbero essere un obiettivo chiave per alcuni membri, mentre altri desiderano andare avanti con misure più severe. Il contesto internazionale e i rapporti commerciali con Pechino giocano un ruolo sempre più critico, rendendo questi negoziati fondamentali per il futuro economico dell'Unione Europea.

Ultimo aggiornamento il 12 Settembre 2024 da Marco Mintillo

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