Nelle marche calo degli infortuni sul lavoro ma emergono criticità soprattutto sulle malattie professionali e amianto

Nelle marche calo degli infortuni sul lavoro ma emergono criticità soprattutto sulle malattie professionali e amianto

nelle Marche calano gli infortuni sul lavoro dal 2008 al 2024, ma aumentano le malattie professionali legate all’amianto; sindacati e istituzioni chiedono interventi urgenti per bonifiche e prevenzione.
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Le Marche registrano un calo degli infortuni sul lavoro dal 2008 al 2024, ma permangono criticità legate alle malattie professionali e all’amianto. Sindacati e istituzioni spingono per maggiori bonifiche e prevenzione. - Gaeta.it

Negli ultimi anni le Marche hanno registrato un calo degli infortuni sul lavoro, sebbene restino evidenti punti critici soprattutto riguardo le malattie professionali e l’esposizione all’amianto. Una lettura dei dati dal 2008 al 2024 evidenzia cambiamenti significativi, con variazioni regionali che mettono in luce situazioni differenti tra le varie province. Il tema della sicurezza rimane centrale, con sindacati e istituzioni impegnati in confronti e nuove proposte per migliorare le condizioni dei lavoratori.

Andamento degli infortuni sul lavoro nelle marche dal 2008 al 2024

Tra il 2008 e il 2013 la regione Marche ha registrato un calo degli infortuni denunciati pari al 32,8%, una riduzione superiore rispetto alla media nazionale che si attestava intorno al 20,6%. Questa diminuzione è stata favorita da investimenti pubblici annuali, che hanno raggiunto anche gli 800mila euro, e da una collaborazione diretta tra la regione, l’INAIL e altri soggetti impegnati nella sicurezza sul lavoro. Nel periodo successivo, dal 2014 al 2018, il calo è stato più contenuto, pari al 6,8%, e tra il 2019 e il 2024 la diminuzione è arrivata al 12,8%.

Dati sull’indice di frequenza nelle marche

L’indice di frequenza, che confronta il numero degli infortuni con la popolazione lavorativa, mostra come nelle Marche il valore sia superiore alla media nazionale, con un incremento di 2,18 punti percentuali. In particolare, le province di Ancona e Pesaro Urbino segnano indici più elevati, rispettivamente +2,10 e +1,79. Questi dati indicano che, nonostante il miglioramento generale, le condizioni di sicurezza in alcune aree restano più problematiche rispetto ad altre zone del paese.

Nel 2024, con 16.676 infortuni denunciati, si è registrato un calo del 2,2% rispetto al 2023, quando gli infortuni erano 17.056. Contrariamente al trend regionale, il dato nazionale mostra invece una crescita degli infortuni. Tutte le province marchigiane hanno segnato in diminuzione il numero degli incidenti sul lavoro, fatta eccezione per Fermo dove gli infortuni sono aumentati di 81 casi, pari al 6,33%.

Il ruolo del sindacato e il dossier della uil marche sulla sicurezza e amianto

In occasione della giornata per la sicurezza sul lavoro del 2025, la UIL Marche ha consegnato ai prefetti della regione un dossier dettagliato sugli infortuni e un focus specifico sull’amianto. Il documento è stato elaborato dal centro studi e dal coordinamento amianto del sindacato. Dai dati emerge che, se gli infortuni sono in calo, le malattie professionali denunciate sono in aumento. Nel 2024 i casi sono stati 7.725, con un aumento del 14,08% rispetto all’anno precedente.

Dichiarazioni sulla prevenzione

La segretaria generale della UIL Marche, Claudia Mazzucchelli, ha evidenziato i ritardi esistenti nel sistema di prevenzione a livello istituzionale. Le malattie professionali provocano disabilità gravi e durature, ma soprattutto causano un numero elevato di morti. Tra queste spiccano i mesoteliomi e altri tumori derivanti da esposizioni professionali. La questione è sentita nella regione proprio per il numero rilevante di casi legati all’amianto, che resta presente nonostante il divieto risalente a oltre trent’anni fa.

Amianto nelle marche: numeri, mappature e criticità sulle bonifiche

Ogni anno nelle Marche si registrano circa 150 decessi collegati all’esposizione all’amianto, una cifra significativa se paragonata ai 4.400 casi nel resto d’Italia. La regione si distingue per la qualità del censimento delle aree contaminate, con una copertura del 55% rispetto all’intera mappatura nazionale, grazie al lavoro congiunto con il Piemonte.

Nonostante il censimento dettagliato, le attività di bonifica restano molto limitate. Manca infatti un nuovo piano regionale amianto aggiornato, necessario per mettere in campo interventi concreti. La segretaria Mazzucchelli ha sollecitato un’accelerazione nelle attività, sottolineando l’importanza di migliorare la sorveglianza sanitaria per gli ex esposti e i lavoratori ancora a rischio, oggi poco seguiti.

Proposte del sindacato per la gestione dell’amianto

Tra le proposte che emergono dal sindacato ci sono l’aggiornamento della mappatura dei siti contaminati, l’incremento dei finanziamenti per le bonifiche, la creazione di discariche di prossimità per lo smaltimento, la tracciabilità dell’amianto rimosso, la promozione di campagne informative e l’istituzione di un comitato regionale che possa monitorare i progressi e l’attuazione del piano futuro.

In un contesto dove la sicurezza sul lavoro migliora ma non si azzera il rischio, il tema dell’amianto torna a rappresentare una sfida aperta nelle Marche, con implicazioni importanti per la salute pubblica e la tutela dei lavoratori.

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