New Ascoli tassa di soggiorno fa discutere turisti e albergatori: entrate annuali previste 170.000 euro

New Ascoli tassa di soggiorno fa discutere turisti e albergatori: entrate annuali previste 170.000 euro

Ascoli introduce una tassa di soggiorno da aprile 2025, con importi variabili da 2,50 a 4 euro per notte; la misura mira a generare 170.000 euro annui e suscita reazioni contrastanti tra turisti e operatori.
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Ascoli introduce da aprile 2025 una tassa di soggiorno da 2,50 a 4 euro a notte, stimata a 170.000 euro annui, suscitando reazioni contrastanti tra turisti e operatori del settore. - Gaeta.it

La città di Ascoli, nota per il suo centro storico ricco di strutture ricettive, avvia una nuova tassa di soggiorno che sta facendo parlare visitatori e operatori. L’imposta, introdotta da aprile 2025, dovrebbe garantire al Comune circa 170.000 euro l’anno. Questa novità arriva in un momento di grande affluenza turistica, ma non tutti vedono di buon occhio il sovrapprezzo sulle notti trascorse nelle strutture locali.

Introduzione della tassa di soggiorno ad ascoli e primi effetti

Ad aprile 2025 il Comune di Ascoli ha deciso di applicare una tassa di soggiorno in tutte le strutture ricettive della città, un passaggio che non si era mai verificato. L’imposta varia da 2,50 a 4 euro per notte a persona, in base alla categoria dell’albergo o struttura. Questa scelta arriva in un periodo in cui i turisti iniziano a tornare numerosi, specialmente durante i week end e per eventi come la kermesse enogastronomica “Fritto Misto”.

Molti visitatori hanno reagito con sorpresa, abituati al fatto che Ascoli finora non avesse imposto alcun tributo aggiuntivo per il pernottamento. Il commento di un turista laziale, Paride Colonna, evidenzia bene questo sentimento: amava venire in città proprio perché non c’era questo costo extra. Dal punto di vista amministrativo, la tassa si inserisce in un contesto in cui la città registra un’alta concentrazione di strutture ospitanti. Il Comune conta infatti 110 unità tra hotel, bed & breakfast, case vacanza e vari altri tipi di alloggi.

Dettagli sulle categorie di strutture e importi della tassa

Il tributo è calibrato secondo il livello della struttura ricettiva. Per i bed & breakfast e gli alberghi a tre stelle il costo è di 2,50 euro a persona per notte. Gli hotel a quattro stelle invece applicano un sovrapprezzo di 3 euro, mentre le strutture a cinque stelle arrivano fino a 4 euro. Questa distinzione cerca di adeguare il prelievo alle diverse fasce di qualità e servizi offerti dagli alloggi.

Predominanza dei bed & breakfast nel centro storico

Il censimento recente sulla ricettività in centro storico mostra una predominanza dei bed & breakfast, che coprono il 55% dell’offerta nel cuore di Ascoli. Queste strutture sono circa 71 su 110 complessive. La concentrazione delle soluzioni d’alloggio nel centro storico sottolinea l’importanza di questa zona per l’economia turistica locale.

I titolari delle strutture non nascondono le difficoltà legate all’introduzione della tassa. Nazzareno Migliori, proprietario di camere in piazza Arringo, ammette di preferire che non ci fosse questo nuovo costo ma riconosce che la normativa si sta diffondendo ovunque. Analogamente, Andrea Taddei dell’Albergo Sant’Emidio racconta che gestire la nuova tassa ha richiesto un “lavoro in più”, in particolare per mettere in piedi la burocrazia necessaria.

Reazioni di ospiti e albergatori sulla nuova imposta

La novità ha lasciato una certa sfiducia tra i turisti di passaggio. Soprattutto quelli provenienti da grandi città, come Roma, sono rimasti perplessi. Nel passato, la lenta crescita turistica ascolana poteva contare proprio sull’assenza di oneri aggiuntivi per l’ospitalità. Oggi invece i turisti devono mettere in conto una spesa più alta, che si aggiunge a quelle già cresciute per ristoranti e altri servizi.

Dal punto di vista degli albergatori, si tratta di un costo aggiuntivo da gestire. L’organizzazione della tassa richiede tempo e risorse per le registrazioni e i pagamenti. Tuttavia, molti operatori sperano che i soldi ricavati siano reinvestiti nel settore turistico o nella manutenzione delle aree frequentate dai visitatori. Marcello Priori, esperto nel campo, suggerisce che l’imposta sarà tollerata perché è ormai diffusa in molte città italiane e potrebbe contribuire a migliorare l’offerta complessiva.

Impatto sull’organizzazione delle strutture ricettive

Offrire alloggi a Ascoli significa una realtà articolata: oltre ai 71 bed & breakfast ci sono anche otto affittacamere, otto country house e sei alberghi. Completano la rete strutture come case per ferie, agriturismi, residenze storiche e un ostello per la gioventù. Questi numeri raccontano quanto il turismo abbia preso piede in città e come le opzioni siano diversificate.

La presenza dominante di bed & breakfast indica una formula d’accoglienza diffusa soprattutto nel centro storico, con impatto diretto su campagne, turismo culturale e movimenti stagionali. L’introduzione della tassa di soggiorno, in questo contesto, rappresenta un cambiamento importante, destinato a incidere sul modo in cui la città si propone ai visitatori e come gli operatori affrontano la gestione alberghiera.

I 170.000 euro stimati nelle entrate rappresentano una cifra rilevante per la casse comunali. Come verranno impiegati sarà una variabile osservata con attenzione nei prossimi mesi, soprattutto dopo la fase di adattamento e di prima applicazione del tributo.

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