Il Nicaragua ha recentemente compiuto ulteriori passi indietro nel suo impegno con diversi organismi internazionali, alimentando il dibattito sulla sua posizione in merito ai diritti umani e alla cooperazione globale. Questo articolo esplora la decisione del governo nicaraguense di abbandonare oggi l’Organizzazione internazionale per le migrazioni e l’Organizzazione internazionale del lavoro , seguendo il suo recente ritiro dalla FAO e dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite.
La posizione del Nicaragua nei confronti degli organismi internazionali
La decisione del governo di Managua di abbandonare organismi come l’Oim e l’Ilo viene giustificata tramite l’accusa di ingerenza e destabilizzazione. Rosario Murillo, co-presidente del Nicaragua e moglie del presidente Daniel Ortega, ha sottolineato che tali enti non eseguono le loro funzioni e interferiscono nei problemi interni del Paese. Questo avviene in un contesto di crescente isolamento internazionale, evidenziando una strategia deliberata volta a ridurre le interazioni con istituzioni considerate critiche nei confronti del governo.
Dopo la decisione di abbandonare la FAO all’inizio di febbraio, seguito dal ritiro dal Consiglio per i diritti umani dell’Onu, il governo nicaraguense si trova a delineare un futuro ormai lontano dalle politiche multilaterali. Questa tendenza si manifesta non solo attraverso le dichiarazioni ufficiali, ma anche mediante la chiusura degli uffici di queste organizzazioni a Managua, una mossa che sottolinea il deterioramento delle relazioni tra il Nicaragua e le istituzioni internazionali.
Le accuse contro l’Oim e l’Ilo
Valdrack Jantschke, ministro degli Esteri del Nicaragua, ha inviato comunicazioni ufficiali ai dirigenti dell’Oim e dell’Ilo, contestando le informazioni diffuse da entrambi gli enti. Jantschke ha definito le decisioni delle organizzazioni partigiane e prive di fondamento, accusando queste ultime di basarsi su rapporti distorti e informazioni fuorvianti.
In particolare, nel messaggio inviato al direttore generale dell’Ilo, Gilbert F. Houngbo, il ministro ha affermato che le azioni del consiglio amministrativo non riflettono la realtà nicaraguense. Queste affermazioni di parte alimentano ulteriormente lo scontro ideologico tra il Nicaragua e le istituzioni che dovrebbero, in teoria, lavorare per il progresso e la stabilità .
Contemporaneamente, Jantschke ha indirizzato una comunicazione simile alla direttrice dell’Oim, Amy Pope, evidenziando che il Nicaragua si ritira a causa di informazioni che considera dannose. Questo approccio segnala non solo una strategia di difesa da parte del governo, ma anche una chiara volontà di comunicare al mondo esterno la loro determinazione a proteggere la sovranità nazionale da intromissioni percepite.
Implicazioni e futuro delle relazioni internazionali del Nicaragua
L’uscita del Nicaragua da organismi internazionali rappresenta una significativa evoluzione nella sua politica estera e nel suo approccio alle relazioni internazionali. Queste scelte potrebbero portare a conseguenze dirette per il Paese, in particolare in termini di assistenza internazionale e cooperazione. Stando alla retorica ufficiale, il governo di Ortega giustifica queste uscite come strumenti per preservare la sicurezza interna, ma esse denotano anche un crescente allontanamento dalle norme e dalle pratiche consolidate nel contesto internazionale.
Il ritiro da organi come l’Ilo e l’Oim potrebbe compromettere eventuali aiuti economici e programmi di cooperazione che facilitano lo sviluppo e il rispetto dei diritti umani. Inoltre, l’isolamento potrebbe condurre a una maggiore polarizzazione all’interno del Paese, dove la già fragile situazione sociale potrebbe essere aggravata da misure di ritorsione da parte di organizzazioni esterne.
In questo quadro, l’attenzione rimane alta sulla reazione della comunità internazionale. Con il Nicaragua in una fase di crescente autodeterminazione, rimane da vedere come questi sviluppi influenzeranno non solo la sua politica interna, ma anche il suo posizionamento sui tavoli globali.