Nicola Colabianchi, figura di spicco nella scena operistica, è pronto a chiudere un’importante fase della sua carriera a Cagliari. Con la scadenza del contratto a fine marzo, le voci si intensificano riguardo a una possibile nomina alla direzione del prestigioso Teatro La Fenice di Venezia. Sebbene Colabianchi si mostri cauto, affermando che le attuali indiscrezioni sono solo “rumors giornalistici”, la sua carriera da direttore artistico e sovrintendente del Lirico è stata caratterizzata da successi e sfide uniche, con un impatto significativo sulla cultura musicale italiana.
Cinque anni di gestione al Lirico di Cagliari
Colabianchi ha ricoperto da cinque anni il ruolo di sovrintendente e direttore artistico del Teatro Lirico di Cagliari, portando una visione rinnovata e una gestione efficace. Fondamentale è stato il suo impegno per garantire la stabilità economica del teatro, certificata da un bilancio sano e da investimenti strategici. “Lascio un teatro in perfette condizioni da un punto di vista economico-finanziario,” afferma Colabianchi, sottolineando l’importanza di avere raggiunto equilibri di bilancio senza fare ricorso alla Legge Bray. Durante la sua gestione, il teatro sardo è riuscito a mantenere una politica di pagamenti tempestivi e ha visto l’acquisto di nuovi strumenti musicali per 300.000 euro, oltre all’assunzione di 50 nuovi membri del personale attraverso concorsi pubblici.
Uno dei momenti salienti della sua sovrintendenza è stata la gestione della crisi legata al Covid-19. Colabianchi è orgoglioso del fatto che il Lirico di Cagliari ha registrato il minor numero di giorni di cassa integrazione tra i teatri italiani e ha avuto l’onore di essere il primo a riaprire le porte al pubblico a livello europeo. L’abilità di Colabianchi nel navigare le difficoltà della pandemia ha reso il Lirico un esempio di resilienza e innovazione.
Un sogno da realizzare: l’opera dedicata a Gigi Riva
Uno dei progetti che Colabianchi spera di vedere realizzato è un’opera lirica ispirata alla figura iconica di Gigi Riva, il calciatore scomparso durante il suo mandato. Questo progetto rappresenta non solo un tributo a Riva, ma anche una nuova direzione artistica per il teatro che Colabianchi desidera perseguire. “Da tempo lavoro a un libretto che mi sta a cuore,” racconta, aggiungendo che la scrittura è quasi completata ma necessita di alcune rifiniture. Colabianchi spera che l’opera possa diventare realtà e non rimanere solo un sogno nel cassetto, un ulteriore segnale della sua passione per la musica e per la cultura.
Collegando il mondo dello sport e le arti, Colabianchi prende in considerazione come la figura di Riva, conosciuta non solo per le sue gesta sportive ma anche per le sue qualità umane, possa diventare un simbolo per le nuove generazioni. “Il futuro dell’opera è legato a nuove produzioni e idee,” dichiara, ponendo l’accento sulla necessità di innovare nel repertorio operistico e di creare opere che possano attrarre un pubblico più giovane.
Il futuro di Colabianchi e del Lirico
Con la sua partenza da Cagliari, il futuro di Nicola Colabianchi si preannuncia ricco di opportunità. La possibilità di dirigere il celebre Teatro La Fenice di Venezia rappresenterebbe un passo significativo nella sua carriera già brillante. Tuttavia, Colabianchi rimane umile e concentrato sui suoi obiettivi, invitando a riflettere sul futuro del Lirico di Cagliari. Il suo augurio è di vedere il teatro continuare a prosperare anche dopo la sua partenza, facendo tesoro del lavoro svolto e abbracciando nuove sfide.
In un’epoca in cui le arti performative strizzano l’occhio all’innovazione, la figura di Colabianchi rimane fondamentale nell’orientare le future generazioni di artisti. Il suo legame con il territorio e il suo spirito pionieristico promettono di lasciare un segno indelebile nelle comunità culturali sia a Cagliari che a Venezia. La saga di Nicola Colabianchi, tra addii e nuovi inizi, continua a essere un racconto affascinante da seguire.