Nel 1979 ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale a Malmoe e si è dedicato per molti anni alla vita monastica in un convento carmelitano nel sud della Svezia. Nel dicembre 1998 è stato consacrato vescovo di Stoccolma, guidando poi la missione cattolica in Scandinavia. Nel corso della sua carriera ha ricoperto anche diversi incarichi importanti all’interno della Chiesa e istituzioni vaticane.
Ordinazione sacerdotale e vita monastica in svezia
L’8 settembre 1979 ha celebrato la propria ordinazione a Malmoe, città portuale nel sud della Svezia. Da quel momento ha intrapreso un percorso di vita religiosa all’interno dell’ordine carmelitano. Ha vissuto per circa venti anni nel convento di Norraby, nel territorio del comune di Svalov. Qui, in un contesto isolato e silenzioso, ha approfondito la pratica e lo studio della fede cristiana. In questa lunga esperienza ha affinato il proprio ruolo di guida spirituale, circondato da una comunità ristretta che seguiva un rigido regime di preghiera e riflessione. Il convento, situato in un’area poco popolata del sud svedese, rappresentava un polo importante per la vita religiosa carmelitana in quella regione.
La nomina a vescovo di Stoccolma nel 1998
Il 17 novembre 1998 papa Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo di Stoccolma, la principale diocesi cattolica della Svezia. La consacrazione episcopale si è svolta il 29 dicembre dello stesso anno nella cattedrale di Sant’Enrico, alla presenza del suo predecessore monsignor Hubertus Brandenburg. Quest’ultimo aveva anche celebrato la sua ordinazione sacerdotale, segnando un legame duraturo tra i due prelati. La nomina segnava un passaggio importante, dal regime monastico a una posizione di leadership ecclesiastica su scala più vasta, includendo la responsabilità pastorale su tutta la regione della capitale svedese. Come vescovo si è occupato di guidare una comunità cattolica minoritaria in un paese a maggioranza luterana.
Incarichi nella conferenza episcopale e ruoli vaticani
Tra il 2005 e il 2015 ha assunto la presidenza della Conferenza episcopale della Scandinavia, organismo che riunisce i vescovi di Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia e Islanda. In questo periodo ha coordinato le attività comuni delle diverse diocesi, affrontando temi pastorali e sociali specifici del contesto nordico. Dopo il 2015 ne è rimasto vicepresidente, continuando a supportare le decisioni e le iniziative del gruppo episcopale. All’interno delle istituzioni della Santa Sede ha svolto incarichi di rilievo. Dal 2002 al 2009 ha fatto parte della commissione di presidenza del Pontificio consiglio per la famiglia, portando esperienza nelle questioni legate alla vita familiare e al matrimonio. Dal gennaio 2014 è stato consultore del Pontificio consiglio per i laici, offrendo il proprio contributo nella definizione delle politiche rivolte ai fedeli laici in tutto il mondo.
Un percorso tra spiritualità e responsabilità istituzionali
La sua carriera rappresenta un esempio di come una formazione monastica possa sfociare in ruoli di elevata responsabilità ecclesiastica. Per quasi vent’anni ha vissuto isolato nel convento, dedicandosi alla preghiera e alla vita interna della comunità religiosa. La nomina a vescovo di Stoccolma ha spostato il suo raggio d’azione su un ambito più ampio, con compiti di guida spirituale e organizzazione della Chiesa in una società prevalentemente non cattolica. I successivi incarichi alla conferenza episcopale e in Vaticano testimoniano la fiducia nelle sue capacità di rappresentare la Chiesa nordica a livelli internazionali. Lo si ricorda presente in varie fasi di confronto tra la Chiesa svedese e la Santa Sede, soprattutto in relazione a sfide pastorali legate alla diffusione del cattolicesimo in Scandinavia.