Il Nucleo Ispettori Port State Control della Direzione Marittima-Guardia Costiera di Trieste ha recentemente effettuato il fermo di cinque navi straniere nei porti di Trieste e Monfalcone. Questo intervento si è reso necessario a causa di irregolarità significative che mettevano a rischio la sicurezza delle persone a bordo e la salute dell’ambiente marino. Le operazioni di controllo, che rientrano nelle competenze della Guardia Costiera, hanno portato alla scoperta di diverse anomalie, evidenziando una situazione preoccupante nel comparto marittimo.
Il provvedimento di fermo e le irregolarità riscontrate
Nel giro di meno di un mese, le cinque navi hanno subito un fermo per motivi di sicurezza. Classificate come ‘sub-standard’, queste imbarcazioni risultavano inadeguate secondo le norme internazionali di sicurezza. Tra le bandiere delle navi detenute figurano quelle di Saint Kitts and Nevis, Marshall Island, Liberia e Palau. I controlli hanno rivelato gravi mancanze nei requisiti di addestramento e preparazione dell’equipaggio, con condizioni di lavoro e vita a bordo che non rispettavano gli standard richiesti. Inoltre, è stata riscontrata una scarsa efficienza delle dotazioni di salvataggio e un funzionamento inadeguato dei sistemi antincendio e antinquinamento.
Oltre al fermo di alcune navi, gli ispettori hanno emesso tre verbali amministrativi, con una sanzione totale di 21 mila euro per esercitazioni insoddisfacenti condotte dall’equipaggio. Le sanzioni servono non solo come deterrente, ma anche come incentivo a migliorare le condizioni di sicurezza a bordo, riconoscendo che il rispetto delle normative è fondamentale per la sicurezza del personale e la salvaguardia del mare.
La situazione attuale delle navi fermate
Al momento, tre delle cinque navi sono ancora trattenute nei porti di Trieste e Monfalcone. Per poter ripartire, i comandanti delle navi devono prima dimostrare il ripristino degli standard di sicurezza, come stabilito dall’Accordo internazionale sui controlli per la sicurezza della navigazione . Solo a seguito di un altro controllo da parte del team ispettivo, la nave potrà ottenere il permesso di uscire. Questa procedura mette in evidenza l’importanza dei controlli rigorosi per garantire che le navi in transito siano conformi alle normative internazionali e possano garantire un viaggio sicuro.
La situazione attuale solleva interrogativi sull’aderenza alle normative internazionali nel settore marittimo, evidenziando la necessità di un’interlocuzione costante tra i vari enti coinvolti nella sorveglianza della navigazione e la tutela dell’ambiente. Il fermo delle navi è un segnale forte e chiaro che la sicurezza non può essere compromessa e che ogni imbarcazione deve operare nel rispetto delle normative vigenti.
L’impegno della Guardia Costiera per la sicurezza marittima
Il Capitano di Vascello Luciano Del Prete, Comandante del porto di Trieste e Direttore marittimo del Friuli Venezia Giulia, ha sottolineato l’importanza delle attività ispettive condotte dalla Guardia Costiera. Queste operazioni mirano a garantire che le condizioni di sicurezza delle navi mercantili siano sempre controllate e mantengano elevati standard di vita e lavoro per gli equipaggi.
L’obiettivo primario è quello di assicurare la conformità agli standard internazionali stabiliti per la navigazione, un aspetto fondamentale per preservare non solo la sicurezza delle persone a bordo, ma anche per proteggere l’importante patrimonio ambientale marino. In un mondo dove il traffico navale è in continua crescita, il lavoro della Guardia Costiera diventa sempre più cruciale per la salvaguardia del mare e la protezione della vita umana in mare.