Un’importante operazione della polizia ha portato all’emissione di obblighi di dimora per nove ultras della Cavese, squadra di calcio della provincia di Salerno, a seguito di incidenti durante una partita. L’operazione, effettuata all’alba, ha coinvolto il commissariato di polizia di Cava e la Digos, con il supporto del Reparto Prevenzione Crimine Campania. Queste azioni giuridiche si inseriscono in un contesto di crescente attenzione sul fenomeno delle violenze nel calcio, che hanno portato a misure severe da parte delle autorità .
Dettagli dell’operazione di polizia
Gli obblighi di dimora notificati agli indagati impongono loro di rimanere a casa durante le partite della Cavese. Questo provvedimento limita la libertà di movimento dei nove ultras, un’azione pensata per prevenire ulteriori episodi di violenza e garantire la sicurezza pubblica durante gli eventi sportivi. L’inchiesta, condotta dalla procura di Nocera Inferiore e coordinata dal procuratore Antonio Centore, ha preso avvio dopo i disordini avvenuti lo scorso 29 settembre in occasione dell’incontro tra la Cavese e il Latina, un match di campionato di Serie C.
La polizia ha ricostruito i fatti di quella giornata, durante la quale un gruppo di tifosi travisati e armati ha preso di mira le forze dell’ordine schierate per mantenere l’ordine pubblico. Le indagini hanno rivelato che gli ultras hanno aggredito gli agenti con bastoni, bottiglie di vetro e fumogeni. Un momento particolarmente critico si è avuto quando è stato esploso un grosso petardo nelle immediate vicinanze degli agenti, creando panico tra i presenti.
I disordini e le conseguenze legali
Le violenze si sono verificate nel centro di Cava dei Tirreni, in una zona densamente popolata da negozi e abitazioni. I cittadini, messi in pericolo dagli scontri, hanno cercato riparo negli esercizi commerciali. La reazione degli ultras è stata non solo violenta ma anche studiata per intimidire le forze dell’ordine e mettere a rischio l’ordine pubblico. Gli indagati sono accusati di pubblica intimidazione con l’uso di armi, vista la gravità delle azioni intraprese.
Per far fronte a questa situazione, il Questore di Salerno ha imposto un Daspo della durata di cinque anni nei confronti dei nove ultras. In alcuni casi, è previsto anche l’obbligo di firma, ulteriore misura volta a monitorare i comportamenti degli indagati che, da ora, dovranno rispettare rigide restrizioni.
Proseguimento delle indagini e sviluppi futuri
Attualmente, sono in corso perquisizioni da parte delle autorità per cercare ulteriori prove e elementi utili all’inchiesta. La polizia cerca di fare luce su tutta la dinamica dei fatti e di identificare eventuali complici o ulteriori responsabili. L’accentuazione della violenza negli stadi sta già attirando l’attenzione delle autorità locali e nazionali, spingendo all’adozione di misure più rigorose per garantire la sicurezza durante gli eventi sportivi.
Le azioni di polizia riflettono l’impegno delle istituzioni nel combattere la violenza calcistica e proteggere il pubblico e i lavoratori della sicurezza. Con il costante aumento delle misure di sicurezza e il monitoraggio delle attività dei gruppi ultras, si spera di ridurre drasticamente tali episodi in futuro.