Il calcio italiano sta per affrontare una fase di trasformazione con proposte innovative destinate a ottimizzare il gioco e migliorare l’esperienza di tutti gli attori coinvolti. Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha recentemente illustrato alcune idee ambiziose pensate per modernizzare il sistema arbitrale e le dinamiche di gioco, tra cui l’introduzione del tempo effettivo, il Var ‘a chiamata’ e un nuovo metodo di comunicazione tra allenatori e capitani.
Il tempo effettivo: necessità di una modifica
La situazione attuale
Negli ultimi anni, le partite di calcio sono state caratterizzate da un tempo effettivo di gioco decisamente al di sotto delle aspettative, spesso registrando solo poco più di 50 minuti di gioco attivo durante un match di 90 minuti. Questo ha portato a una crescente richiesta di rivedere le regole attuali per garantire una competizione più equa e stimolante. Gabriele Gravina ha sottolineato questo tema di qualità del gioco, affermando che attualmente i recuperi, decisi discrezionalmente dagli arbitri, non soddisfano più le esigenze di un campionato in continuo cambiamento.
Le proposte della FIGC
La Federazione Italiana Giuoco Calcio ha presentato all’IFAB la richiesta di testare il tempo effettivo di gioco. Gravina ha segnalato l’importanza di avere un tempo reale che rifletta l’andamento della partita. La FIGC sta spingendo affinché le istituzioni competenti prendano in considerazione questa modifica, e ha espresso la speranza di ottenere una risposta tempestiva al riguardo.
In questa direzione, Gravina ha evidenziato che una nuova regolamentazione potrebbe risolvere il problema delle discrepanze tra squadre, dove alcune potrebbero terminare la stagione avendo disputato fino a due gare in meno rispetto ad altre, compromettendo l’equità del torneo. L’introduzione del tempo effettivo rappresenterebbe dunque un passo verso un football più giusto e bilanciato.
Var ‘a chiamata’: l’upgrade della tecnologia
Innovazioni nel protocollo Var
Oltre alla questione del tempo effettivo, la FIGC propone un ulteriore aggiornamento all’uso del Var. Secondo Gravina, l’idea è quella di implementare un sistema ‘a chiamata’, simile a quello già in uso in altri sport, dove i capitani potrebbero richiedere una revisione video specifica per situazioni controverse. Una modifica di questo tipo potrebbe aumentare la trasparenza e la legittimità delle decisioni prese in campo, facendo sentire i giocatori più coinvolti nel processo.
Comunicare in campo
In aggiunta al Var, la FIGC sta valutando un sistema di comunicazione elettronica tra allenatori e capitani. Questa nuova tecnologia dovrebbe permettere un dialogo diretto e in tempo reale, facilitando le interazioni anche in caso di rumore ambientale o altre difficoltà di comunicazione. Questo approccio potrebbe migliorare il coordinamento tra la panchina e il campo, apportando notevoli benefici alle strategie di gioco in situazioni particolarmente complesse.
L’arbitro come comunicatore
Spiegazioni post-decisione
Un’altra proposta avanzata dalla federazione è quella di permettere agli arbitri di spiegare le motivazioni delle loro decisioni al pubblico, utilizzando un microfono durante le partite. Questa iniziativa mira a creare un legame migliore tra il pubblico e gli arbitri, spesso visti come figure scorrette o poco chiare. La FIGC sostiene che una maggiore trasparenza sulle decisioni arbitrali possa contribuire ad aumentare la fiducia dei tifosi nel sistema.
Sanzioni per il tempo perduto
Oltre a queste novità, si sta discutendo anche di nuove regole riguardanti le sanzioni per i portieri che allungano il gioco in modo eccessivo. La proposta prevede che i portieri che ritardano il rientro in gioco possano essere sanzionati con una rimessa dal limite dell’area di rigore. Questa regola darebbe ulteriore impulso per velocizzare il gioco e contribuire a un ritmo di partita più sostenuto.
Sperimentazioni future e ambiti di applicazione
Estensione delle innovazioni
Le ultime proposte della FIGC non sono limitate solo alla Serie A, ma si estendono anche alla Serie C, alla Serie A femminile e ai campionati dilettantistici. Gravina ha fatto presente la possibilità di sperimentare un challenger del video football, eseguito da un arbitro che andrà a visionare le situazioni contestate su monitor, come già visto in altre discipline. Questo approccio rappresenterebbe un’interessante opportunità per alleggerire la pressione sul Var stesso e fornire una forma di revisione alternativa che tenga conto delle specificità delle diverse categorie.
Queste innovazioni potrebbero segnare un cambiamento significativo nel modo in cui viene giocato e gestito il calcio in Italia, portando esperienze più coinvolgenti e trasparenti sia per le squadre che per i tifosi. Non resta che attendere sviluppi futuri e le risposte da parte delle istituzioni competenti.