Con l’avvicinarsi del 2025, la Corea del Sud si prepara a implementare un importante cambiamento per i turisti provenienti da altri Paesi. L’introduzione del K-Eta, il sistema di autorizzazione elettronica, rappresenta una novità significativa per chi intende visitare questa affascinante nazione. A partire dall’inizio del nuovo anno, i viaggiatori di 67 nazioni, tra cui l’Italia, dovranno richiedere questa esenzione prima di partire. Ma quali sono i dettagli del sistema K-Eta e come inciderà sui futuri viaggi?
Che cos’è il K-Eta?
Il K-Eta, acronimo di Korea Electronic Travel Authorization, è un sistema digitale che consente ai cittadini di nazioni esenti da visto di entrare in Corea del Sud per turismo o affari. L’obiettivo principale di questa autorizzazione è quello di monitorare l’ingresso dei viaggiatori senza dover passare attraverso complicate procedure consolari. L’idea ricorda il sistema ESTA degli Stati Uniti, che permette di registrarsi online prima di viaggiare.
Iniziato nel 2021, il sistema è stato costantemente esteso per facilitare l’arrivo dei turisti nel Paese, specialmente dopo le pesanti restrizioni imposte dalla pandemia. Inizialmente, esso prevedeva un’esenzione per i viaggiatori, ma dal 2025 diventerà obbligatorio. Questa misura rientra nelle strategie adottate dal governo per stimolare il turismo e supportare l’economia locale, segnata negativamente dai lunghi periodi di chiusura.
Il K-Eta ha una validità di due anni e permette ai viaggiatori di rimanere fino a 90 giorni senza bisogno di un visto tradizionale, rendendo così il processo di ingresso più snello e accessibile. Per gli italiani e i cittadini di altri Paesi come Francia, Germania, Stati Uniti e Giappone, questo rappresenta un modo rapido per visitare la Corea.
Come richiedere il K-Eta?
Richiedere il K-Eta è un processo semplice e veloce, che può essere completato online. I viaggiatori devono visitare il sito ufficiale del K-Eta o utilizzare l’app mobile. Dopo aver compilato un modulo con i propri dati personali e le informazioni relative al viaggio, è necessario effettuare un pagamento, il cui costo è di solito contenuto.
Dopo aver inviato la richiesta, gli utenti riceveranno una conferma via email qualora l’autorizzazione venga approvata. L’autenticazione rimarrà legata al passaporto del viaggiatore, rendendo il processo di imbarco e controllo all’arrivo in Corea molto più rapido. È cruciale prestare attenzione durante la compilazione dei dati, poiché qualsiasi errore potrebbe portare a un rifiuto della domanda.
Queste procedure sono state studiate per ridurre il tempo di attesa ai checkpoint di sicurezza, migliorando l’esperienza complessiva dei visitatori. La tecnologia alla base del K-Eta è stata progettata per semplificare l’ingresso, senza compromettere i necessari controlli di sicurezza.
Esenzione prorogata fino al 2025
Nonostante l’implementazione del K-Eta prevista per il 2025, il governo sudcoreano ha deciso di prorogare l’esenzione per i cittadini dei 67 Paesi, compresi quelli europei e americani, fino al 31 dicembre dello stesso anno. Questa decisione rappresenta un tentativo significativo di favorire il turismo, dopo gli imponenti cali delle visite internazionali a causa delle restrizioni sanitarie.
Attraverso questa misura, la Corea del Sud intende rilanciare il proprio settore turistico, affrontando le difficoltà che ha patito negli ultimi anni. Le autorità locali sono impegnate nel semplificare ulteriormente le procedure di ingresso, mirando a una ripresa robusta dei flussi turistici. La mossa mira a rinnovare l’interesse per il Paese, mettendo in evidenza tutte le meraviglie che hanno attirato milioni di visitatori nel passato.
Il K-Eta rappresenta pertanto non solo una nuova procedura burocratica, ma anche un passo verso un futuro migliore per il turismo in Corea del Sud, contribuendo a creare un ambiente più favorevole per i viaggiatori internazionali.
Ultimo aggiornamento il 27 Dicembre 2024 da Marco Mintillo