Nuoro: il giovane sopravvissuto all’orribile strage di famiglia interrogato per tre ore

Indagini in corso a Nuoro dopo la strage familiare che ha visto la morte di cinque persone; il 14enne superstite è stato interrogato per chiarire le cause del tragico evento.
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Nuoro: il giovane sopravvissuto all'orribile strage di famiglia interrogato per tre ore - Gaeta.it

In un clima di incredulità e sconcerto, proseguono le indagini sulla tragica vicenda avvenuta a Nuoro, dove un ragazzo di 14 anni è l’unico superstite della strage familiare. Il giovane ha subito un lungo interrogatorio, nei giorni successivi al drammatico evento che ha visto la morte di cinque persone. Gli elementi emersi potrebbero rivelarsi decisivi per fare chiarezza sul movente alla base di un gesto così estremo.

l’interrogatorio del ragazzo

L’interrogatorio del 14enne è avvenuto nell’ambiente protetto del reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale San Francesco, dove il giovane era ricoverato a causa di un intervento per la rimozione di schegge dalla mandibola. Questo elemento è cruciale in quanto testimonia non solo il trauma fisico subito dal ragazzo, ma anche l’impatto psicologico derivante dalla violenza assistita. Gli investigatori, accompagnati da una psicologa e da un tutore legale nominato dalla Procura, si sono adoperati per creare un ambiente il più possibile sereno durante l’audizione.

Il colloquio è durato ben tre ore, durante le quali il ragazzo ha risposto alle domande preliminari degli inquirenti. Gli investigatori hanno preso tutte le precauzioni necessarie per garantire che il giovane si sentisse a proprio agio e non fosse ulteriormente traumatizzato. Tuttavia, i dettagli forniti dal ragazzo rimangono riservati, e nulla è stato divulgato riguardo al contenuto delle sue risposte. Queste informazioni potrebbero rivelarsi fondamentali nelle indagini per comprendere le cause scatenanti che hanno portato il padre a compiere un gesto tanto inenarrabile.

il contesto della tragedia

La strage è avvenuta in due diverse abitazioni della famiglia: la casa di via Ichnusa e quella della madre in via Gonario Pinna, dove l’uomo ha scelto di togliersi la vita dopo aver assassinato i suoi cari. Le vittime comprendono la madre, la sorella, il fratello e un vicino di casa, mentre la nonna paterna è attualmente ricoverata in Rianimazione. La domanda che circonda questa vicenda è: cosa ha spinto un padre a compiere un gesto così crudele?

Le indagini sono attualmente coordinate dai pubblici ministeri di Nuoro, Riccardo Belfiori e Sara Piccicuto, i quali analizzeranno il contenuto dell’interrogatorio per trovare le risposte necessarie. Nel frattempo, gli investigatori si attivano per ricostruire gli eventi accaduti nelle ore e nei giorni precedenti alla tragedia, cercando di comprendere le dinamiche familiari e le eventuali tensioni che potrebbero aver innescato un simile atto.

sostegno al ragazzo

Dopo questo terribile evento, il 14enne ha ricevuto il conforto di alcuni familiari. I nonni materni, in particolare, si stanno prendendo cura di lui durante questo difficile periodo. La presenza di familiari in grado di offrire supporto emotivo è essenziale, dato lo shock vissuto dal giovane e l’assenza dei suoi cari.

Il percorso di recupero del ragazzo sarà lungo e impegnativo, considerando non solo le ferite fisiche, ma anche le cicatrici emotive che un’esperienza così traumatica può lasciare. È fondamentale che gli specialisti e gli educatori lavorino insieme per garantire un adeguato supporto psicologico e affettivo, affinché il ragazzo possa affrontare il futuro in modo più sereno.

Questa terribile vicenda continua a colpire profondamente la comunità, e fa emergere interrogativi sul supporto emotivo e le risorse disponibili per chi vive situazioni di famiglia particolarmente difficili. Nel frattempo, le indagini proseguono per fornire risposte in un contesto di grande dolore e difficoltà.

Ultimo aggiornamento il 27 Settembre 2024 da Sara Gatti

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