A Varignana, un comune in provincia di Bologna, nasce una nuova collezione di oli extravergine di oliva che rappresenta l’eccellenza gastronomica dell’Emilia-Romagna. Questa iniziativa si inserisce in un progetto di recupero agricolo cominciato nel 2015, che ha trasformato il paesaggio locale e ha dato vita al più grande uliveto della regione. I nuovi prodotti, frutto di una stagione climaticamente fortunata, evidenziano la bellezza e la freschezza degli oliveti bolognesi, puntando su un equilibrio tra tradizione e innovazione.
La nuova campagna olearia del 2024
Il cuore della nuova collezione è rappresentato da sette oli extravergine che si differenziano per varietà e caratteristiche organolettiche. Tra le novità degne di nota c’è il Pandesco Bio, che trae forza dalle olive della cultivar Maurino. Questa varietà , a maturazione precoce, si distingue per un profilo aromatico intenso. Al naso, emerge un bouquet di profumi freschi, dominato da note di oliva verde, mandorla e lattuga appena tagliata. La complessità del Pandesco è frutto di una produzione modellata da una primavera piovosa seguita da un’estate calda, condizioni che hanno favorito la crescita di olive sane e mature.
Accanto al Pandesco, la gamma si arricchisce di due oli biologici significativi come il Claterna Bio, ottenuto da olive Ghiacciola, e il Cabianca Bio, multivarietale che si presenta con un profilo aromatico ampio. Il Claterna Bio riporta freschezza e note di erbe aromatiche, mentre il Cabianca Bio spicca per il suo colore verde brillante e un gusto fruttato che si riflette in nuance erbacee di lattuga e rucola, seguite da un finale equilibrato di amaro e piccante.
La qualità riconosciuta del marchio Palazzo di Varignana
Il marchio Palazzo di Varignana ha saputo distinguersi sul mercato internazionale, avvalendosi di un patrimonio oleico di alto livello. Tra le etichette più prestigiose c’è il Brisighella DOP, un extravergine realizzato solo con olive Nostrana di Brisighella, raccolte a inizio ottobre per esaltarne le qualità . Questo olio caratterizzato da sentori di foglie di pomodoro è emblema della produzione limitata e della tinta verde tipica della varietà .
Fra i Monocultivar, vi sono l’olio Vargnano e lo Stiffonte, entrambi ricchi di personalità . Il primo, realizzato dalla cultivar Nostrana, rivela fragranze che spaziano dagli agrumi a toni balsamici. Lo Stiffonte, proveniente dalla cultivar Correggiolo, è apprezzato per l’equilibrio di sapori vegetali e per riconoscimenti come le Due Foglie degli Oli d’Italia Gambero Rosso, che ne attestano l’eccellenza.
Un progetto che guarda al futuro
Dietro a questa trasformazione agricola c’è l’impegno dell’imprenditore Carlo Gherardi, fondatore dell’azienda Agricola Palazzo di Varignana . Gherardi ha dedicato la sua visione al recupero di terreni incolti, reintroducendo antiche varietà di ulivi. L’attuale uliveto si estende su oltre 265 ettari con circa 160mila piante, rappresentando non solo un punto di riferimento per la produzione di olio, ma anche un simbolo di sostenibilità e attenzione per il territorio.
Il progetto di Gherardi è stato riconosciuto a livello nazionale, portandolo a essere nominato Ambasciatore delle Città dell’Olio. Col passare degli anni, il marchio ha continuato a ricevere premi prestigiosi, come le Tre Foglie Oli d’Italia del Gambero Rosso, il Flos Olei e nuovi riconoscimenti internazionali, rendendo Palazzo di Varignana un simbolo di qualità nel panorama oleario italiano. La crescita continua della collezione e dei suoi prodotti evidenzia un percorso dedicato alla valorizzazione delle tradizioni locali, unendo qualità , passione e innovazione per continuare a rappresentare l’eccellenza dell’olio extravergine di oliva.
Ultimo aggiornamento il 12 Novembre 2024 da Laura Rossi