Nel cuore dei Monti Azzurri, un ambizioso progetto di energia condivisa sta prendendo vita. Ieri, presso il Campus Simonelli Group di Belforte del Chienti, è stata presentata ufficialmente la Comunità energetica rinnovabile promossa dall’Unione montana dei Monti Azzurri. Già costituita lo scorso marzo, questa iniziativa coinvolge cinque comuni: Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo, Cessapalombo e Serrapetrona. L’obiettivo primario è trasformare la produzione e la distribuzione dell’energia, favorendo coesione sociale, sostenibilità ambientale e rilancio economico.
Un progetto per l’energia e il territorio
La Comunità energetica rinnovabile si propone come un riferimento concreto per promuovere la transizione ecologica nelle aree interne marchigiane. Grazie all’iniziativa “Green Community” e ai finanziamenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza , cittadini e imprese potranno usufruire di contributi a fondo perduto che arrivano fino al 40%. Questi fondi saranno utilizzati principalmente per l’installazione di impianti fotovoltaici, un passo significativo verso l’autonomia energetica e la riduzione delle emissioni di CO2.
Il presidente dell’Unione montana, Giampiero Feliciotti, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, definendola un’opportunità reale per affrontare la transizione ecologica in modo collettivo. Ha anche evidenziato l’impegno verso le fasce più vulnerabili della popolazione. L’incontro ha visto la partecipazione di vari esponenti istituzionali, pronti a supportare il progetto a vari livelli.
La strategia del Gestore dei servizi energetici
Durante la presentazione è intervenuto anche Paolo Arrigoni, presidente del Gestore dei servizi energetici. Ha sottolineato l’importanza strategica delle Comunità energetiche rinnovabili, descrivendole come strumenti moderni e flessibili. Queste comunità possono aggregare risorse provenienti da cittadini, imprese e enti pubblici, creando un valore condiviso che si traduce in un miglioramento delle condizioni di vita.
Un aspetto cruciale evidenziato da Arrigoni è la capacità delle Cer di adattarsi alle esigenze locali, rendendo possibile un accesso più diffuso all’energia rinnovabile. In questo modo, le comunità possono diventare autonome, riducendo il costo dell’energia e contribuendo a un futuro più sostenibile.
Vantaggi significativi per le aree colpite
Il progetto della Cer nei Monti Azzurri non è solo un passo verso la sostenibilità, ma rappresenta anche un’opportunità di riscatto per le aree che hanno subito danni significativi, come i territori colpiti dal sisma nel 2016. Il senatore Guido Castelli, commissario alla ricostruzione, ha definito questa comunità energetica come una “best practice” da replicare in altre zone.
Il consigliere regionale Pierpaolo Borroni ha descritto il progetto come un “riscatto per le aree interne”, un segnale positivo di rinascita e sviluppo per una regione che ha bisogno di sostegno e attenzione. La Cer dei Monti Azzurri vuole ampiarsi ulteriormente, permettendo anche l’integrazione di fonti rinnovabili come l’idroelettrico. L’ampliamento della soglia demografica a 5.000 abitanti per la partecipazione rappresenta un importante passo verso l’inclusività.
Questa iniziativa si profila, quindi, come un significativo traguardo nella promozione di un futuro sostenibile, capace di unire esigenze ecologiche, sociali ed economiche dei territori coinvolti.