Un significativo progresso nella lotta contro il melanoma avanzato è rappresentato dall’uso di un virus dell’herpes simplex geneticamente modificato, in grado di attaccare le cellule tumorali. Questo approccio innovativo, noto come RP1, si è dimostrato efficace sia direttamente nel ridurre la massa tumorale che nell’attivare la risposta immunitaria dell’organismo. Grazie alla sua combinazione con l’immunoterapico nivolumab, RP1 ha la potenzialità di offrire una nuova opzione terapeutica a pazienti che non rispondono più alle terapie standard.
Cos’è RP1 e come funziona
RP1 è un’immunoterapia che si avvale di virus oncolitici, progettati per colpire specificamente le cellule tumorali. Questi virus vengono modificati geneticamente e iniettati nel tumore, dove possono infettare e distruggere le cellule anomale. Contemporaneamente, rilasciano molecole in grado di attivare il sistema immunitario, migliorando la risposta dell’organismo contro il cancero.
Il trattamento si basa su un ceppo di virus herpes simplex appositamente modificato, al quale sono state aggiunte due molecole, GALV-GP R e GM-CSF. Questi componenti aumentano l’efficacia del virus nell’assicurare la morte cellulare tumorale e nell’indurre una risposta immunitaria sistemica. Questa strategia ha l’obiettivo di affrontare un bisogno medico significativo, poiché molti pazienti con melanoma avanzato non traggono beneficio dai trattamenti attuali.
Risultati dello studio IGNYTE e riconoscimenti della FDA
I risultati clinici ottenuti dallo studio di Fase 2 IGNYTE sono stati particolarmente promettenti. Questo studio ha registrato un tasso di risposta globale superiore al 30% e un 15% di risposte complete fra i 140 pazienti coinvolti, che in precedenza avevano visto un progressivo peggioramento della propria condizione nonostante l’immunoterapia standard. Il profilo di sicurezza del trattamento è risultato gestibile, rendendo RP1 una valida opzione per chi fatica a rispondere ad altre terapie oncologiche.
In considerazione di queste evidenze, la Food and Drug Administration ha conferito a RP1 la designazione di Breakthrough Therapy, un riconoscimento che accelera lo sviluppo di terapie promettenti per malattie gravi. Questo sviluppo rappresenta non solo un passo avanti nella ricerca contro il melanoma ma anche una nuova opportunità per pazienti con poche opzioni disponibili.
Prospettive future e sviluppi in corso
Di fronte ai risultati consapevoli del trattamento RP1 in combinazione con nivolumab, si sta già pianificando un nuovo studio di Fase 3 denominato IGNYTE-3, finalizzato a valutare ulteriormente l’efficacia di questo approccio. Il reclutamento dei pazienti è attualmente in fase di attuazione e si prevede che offrirà ulteriori dati sulla combinazione di RP1 e nivolumab nei pazienti con melanoma avanzato, subentrando dopo le terapie con anti-PD-1 e anti-CTLA-4.
La speranza è che questa innovativa terapia possa consentire risposte durature e clinicamente significative per ogni paziente incluso nello studio. La crescente esperienza e le informazioni accumulate in questo campo potranno rendere RP1 uno strumento essenziale nella battaglia contro il melanoma avanzato, portando a un miglioramento della qualità della vita per i pazienti affetti.
Ultimo aggiornamento il 4 Dicembre 2024 da Armando Proietti