Nuova infrastruttura digitale: posa del cavo sottomarino a Fiumicino per connettere il Mediterraneo

Nuova infrastruttura digitale: posa del cavo sottomarino a Fiumicino per connettere il Mediterraneo

Inaugurato a Fiumicino il cavo sottomarino di fibra ottica Unitirreno, un progetto strategico per migliorare la connettività digitale del Mediterraneo e promuovere lo sviluppo economico in Italia.
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Nuova infrastruttura digitale: posa del cavo sottomarino a Fiumicino per connettere il Mediterraneo - Gaeta.it

A Fiumicino, sono stati compiuti passi significativi per migliorare la connettività digitale del Mediterraneo. Ieri si è inaugurata la posa del cavo sottomarino in fibra ottica dell’infrastruttura di Unitirreno, che collegherà Mazara del Vallo in Sicilia a Genova in Liguria, passando per Roma-Fiumicino e Olbia. Questo progetto non solo promette di rafforzare il ruolo dell’Italia nei circuiti delle telecomunicazioni a livello globale, ma rappresenta anche un’opportunità di sviluppo regionale con impatti significativi sull’economia e l’innovazione.

La cerimonia di posa del cavo

La cerimonia di posa è avvenuta alla presenza di figure istituzionali tra cui il Sindaco di Fiumicino Mario Baccini, il Presidente del Consiglio Comunale Roberto Severini e il vice sindaco Giovanna Onorati. Durante l’evento, Baccini ha sottolineato l’importanza strategica della città, non solo per la sua posizione geografica, ma anche per la sua capacità di adattarsi alle sfide moderne. “Essere al centro di questa grande trasformazione ci pone in una posizione privilegiata per affrontare le sfide future legate all’innovazione e alla digitalizzazione,” ha affermato il sindaco. Presente anche Francesco Nazzaro, Capo Gabinetto della Città metropolitana di Roma, a testimoniare l’importanza del progetto per l’intera regione.

Un progetto innovativo per il Mediterraneo

Unitirreno emerge come una pietra miliare nel contesto europeo e mediterraneo con la posa del primo sistema Open Cable a 24 coppie di fibre ottiche. Questo cavo sottomarino si estende per ben 1.030 chilometri, rappresentando una soluzione tecnologicamente avanzata e sicura. Il tratto di cavo recentemente posato è stato portato dalla spiaggia verso il mare aperto, un passo fondamentale per garantire prestazioni ottimali. Renato Brunetti, Amministratore Delegato di Unidata e Unitirreno, ha dichiarato: “Con il sistema Unitirreno poniamo solide basi per un futuro digitale sostenibile.” Questa frase riassume la visione del progetto, caratterizzato da un approccio innovativo e mirato a soddisfare la crescente domanda di connessioni in un contesto sempre più interconnesso.

Impatti economici e opportunità future

Il sistema Unitirreno non si limita a rafforzare la connettività del nostro Paese, ma offre anche una valida alternativa ai tradizionali percorsi di transito dei dati, principalmente rappresentati da Marsiglia. Questa infrastruttura ambiziosa si propone di collegare il nord e il sud d’Italia, rispondendo così efficacemente alle necessità di un mercato in continua evoluzione. Andrea Cornetti, Presidente di Unitirreno, ha evidenziato come questa opera sarà capace di garantire collegamenti sicuri a grandi profondità, con significativi riflessi sull’interconnessione digitale dell’Italia. Il progetto ha anche l’obiettivo di diventare un corridoio digitale tra Europa e Africa, un passo fondamentale per rispondere alla crescente domanda di connessioni provenienti dal continente africano. Si prevede, quindi, che questa infrastruttura non solo sia un volano per lo sviluppo economico locale ma anche un contributo strategico all’interazione tra due continenti.

La posa del cavo sottomarino è solo l’inizio di un progetto più vasto che mira a trasformare l’Italia in un hub centrale per le telecomunicazioni, assicurando che il Paese si posizioni al meglio nel contesto digitale globale. Le prossime mosse saranno cruciali per mantenere alta la competività e garantire che questo investimento si traduca in benefici concreti per la comunità e l’economia locale.

Ultimo aggiornamento il 4 Febbraio 2025 da Laura Rossi

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