Nuova iniziativa europea di sicurezza per Kiev amid pieni di ottimismo a Parigi

Nuova iniziativa europea di sicurezza per Kiev amid pieni di ottimismo a Parigi

Il vertice di Parigi ha delineato una nuova “forza di rassicurazione” per sostenere l’Ucraina contro la Russia, mentre le sanzioni restano in vigore e si evidenziano posizioni divergenti tra i paesi europei.
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Nuova iniziativa europea di sicurezza per Kiev amid pieni di ottimismo a Parigi - Gaeta.it

Il recente vertice di Parigi ha segnato un momento cruciale per la sicurezza europea, in particolare per l’Ucraina, che continua a fronteggiare la minaccia russa. Le discussioni hanno ruotato attorno alla creazione di una nuova “forza di rassicurazione”, un’iniziativa guidata da Francia e Regno Unito, che mira a fornire supporto strategico e militare a Kiev. In un contesto in cui i negoziati di pace avanzano a rilento, le sanzioni contro Mosca rimangono ferme per mantenere la pressione sulla Russia.

La forza di rassicurazione: obiettivi e struttura

Durante l’incontro, il presidente francese Emmanuel Macron ha delineato il concetto della “forza di rassicurazione”, un’unità composta da soldati di diverse nazioni europee, non esclusivamente di Francia e Regno Unito, per proteggere l’Ucraina da eventuali aggressioni future. Questa forza non si dislocherà al fronte, ma sarà schierata in punti strategici all’interno del territorio ucraino, fungendo da deterrente contro nuove offensive della Russia.

La missione franco-britannica, concordata da Macron con il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer, prevede l’invio a breve di esperti per collaborare con le forze ucraine. L’obiettivo è rafforzare l’esercito ucraino, considerato fondamentale non solo per la sicurezza di Kiev, ma per la stabilità di tutta l’Europa. L’operazione è pianificata per essere avviata dopo un eventuale cessate il fuoco, evitando ogni compito di peacekeeping.

Il palazzo dell’Eliseo ha accolto, tra gli altri, leader e delegazioni provenienti da gran parte dei paesi europei, nonché rappresentanti di Stati Uniti, Canada e Australia. Malgrado le assenze di alcuni stati come Malta, Slovacchia e Ungheria, Macron ha affermato che la forza può essere inviata anche senza unanimità, sottolineando l’importanza di non compromettere la protezione delle frontiere orientali della NATO.

Le posizioni divergenti e le preoccupazioni italiane

Sebbene ci siano segnali di unità da parte di molti paesi, emergono posizioni divergenti riguardo all’invio di truppe in Ucraina. L’Italia, in particolare, mantiene una posizione prudente. Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha ribadito che la partecipazione militare italiana è possibile solo in un contesto di missione ONU. Il rischio di un’escalation per l’Unione Europea è reale, e la preoccupazione che le truppe europee possano essere testate dai russi è palpabile.

Macron ha riconosciuto che l’Europa deve prepararsi a entrambi gli scenari: un coinvolgimento delle truppe americane al fianco delle forze europee, o l’assenza del supporto statunitense. Anche se il secondo scenario sarebbe difficile da affrontare, il presidente francese ha sottolineato che “la capacità di autogestirsi è una mossa positiva verso l’indipendenza geopolitica dell’Europa.”

Le sanzioni contro la Russia rimangono un tema fondamentale nel dibattito europeo. Macron ha affermato che “non è il momento di allentare le misure in vigore,” e questa posizione è condivisa dal presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa.

L’impegno europeo ed il ruolo della Cina

In concomitanza con la pianificazione della forza di rassicurazione, la questione delle sanzioni contro la Russia è stata affrontata con serietà. Fonti dall’Eliseo hanno fatto sapere che le misure restrittive potrebbero essere inasprite in caso di mancata adesione della Russia a un cessate il fuoco verificabile. Costa ha avvisato che “allentare le sanzioni verrebbe considerato un errore strategico.”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha partecipato attivamente al vertice, richiedendo un chiaro dimostrare di autodifesa da parte dell’Europa. Macron ha sottolineato che qualsiasi invio di forze deve avvenire nel rispetto del diritto internazionale, senza necessità di consenso russo.

In un’inquieta distensione, Macron ha espresso speranza per un intervento attivo della Cina nel processo di pace in Ucraina. Sebbene il governo cinese non fosse presente al vertice, si prevede che potrebbe sostenere nuovi sforzi attraverso una missione sotto riporto ONU.

La discussione su come utilizzare le risorse congelate della Banca Centrale russa rimane delicata. Risorse per oltre 200 miliardi di euro sono state destinate ad aiutare l’Ucraina, ma si prevede che, alla fine del conflitto, rientrino nelle trattative di pace e risarcimento.

I partecipanti all’incontro sono rimasti concordi sull’importanza di fornire continui livelli di assistenza a Kiev, in quanto l’esercito ucraino rappresenta la prima linea di difesa non solo per l’Ucraina, ma per tutta l’Europa. Il panorama geopolitico attuale richiama all’azione una risposta unitaria e strategica da parte degli stati europei, consapevoli della complessità della situazione internazionale.

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