Nuova perizia richiesta nel processo sul crollo del ponte Morandi: siglato l’incarico ai periti

Il Tribunale amplia l’indagine sul crollo del ponte Morandi, incaricando periti di esaminare le ispezioni e il deterioramento strutturale, per chiarire responsabilità e garantire giustizia alle vittime.
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Nuova perizia richiesta nel processo sul crollo del ponte Morandi: siglato l'incarico ai periti - Gaeta.it

Il tragico crollo del ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018, continua a tenere banco nelle aule di giustizia. Il Tribunale ha recentemente deciso di integrare la perizia già in corso, ampliando l’indagine sulle cause del disastro che costò la vita a 43 persone. Con un nuovo quesito peritale composto da quattro punti fondamentali, il processo si arricchisce di dettagli che potrebbero svelare ulteriori responsabilità e contributi al tragico evento.

I punti chiave della nuova perizia

La nuova integrazione peritale si configura come un elemento cruciale nel processo, specialmente alla luce delle evidenze emerse durante il dibattimento. I periti incaricati, Gianpaolo Rosati, Massimo Losa, Renzo Valentini e l’ingegner Cuneo, avranno il compito di esaminare in modo approfondito le indagini condotte dal gestore del ponte, Autostrade per l’Italia . In particolare, dovranno concentrarsi sull’effettivo stato di ammaloramento dei cavi d’acciaio presenti all’interno degli stralli di Pila 9.

Una delle questioni principali riguarda la necessità di esaminare la correttezza e l’efficacia delle ispezioni condotte negli anni precedenti al crollo. I periti dovranno, infatti, analizzare se le ispezioni visive dirette, effettuate tramite scassi locali e supportate dall’uso di endoscopi, siano state sufficientemente approfondite e se abbiano avuto esiti in grado di rivelare gravi anomalie dal punto di vista ingegneristico. Tali anomalie, se individuate, avrebbero potuto rappresentare indicatori precoci di problemi strutturali potenzialmente catastrofici.

Inoltre, il Tribunale ha sottolineato l’importanza di considerare il contesto normativo e ingegneristico vigente nei vari periodi di gestione del ponte. I periti dovranno valutare le conoscenze tecniche del tempo e se le procedure di ispezione fossero adeguate al livello di rischio insito nella struttura.

Approfondimento sulle modalità di ispezione

Ulteriore aspetto di grande rilevanza per il Tribunale è la tipologia delle attività che avrebbero dovuto essere svolte nell’ambito delle ispezioni visive e le modalità di effettuazione di tali controlli. Gli esperti saranno chiamati a chiarire di quali tecniche ingegneristiche si sarebbe dovuto avvalere il gestore per monitorare il ponte e quali criteri avrebbero dovuto guidare l’esecuzione delle indagini.

La richiesta di approfondire le modalità di ispezione è fondamentale per comprendere se i controlli effettuati siano stati all’altezza delle necessità di monitoraggio di una struttura di tale importanza e complessità. Verificare se tali ispezioni avessero restituito esiti preoccupanti è un elemento chiave per far luce sulle eventuali omissioni o inadempienze da parte di coloro che erano responsabili della sicurezza del ponte.

Il Tribunale ha voluto enfatizzare anche l’importanza di accertare la natura del fenomeno corrosivo riscontrato nel reperto 132, significando che saranno esaminati anche eventuali fattori endogeni che potrebbero aver contribuito al deterioramento.

L’incarico ai periti e il futuro del processo

L’incarico di procedere con questa integrazione peritale verrà formalmente assegnato nei prossimi giorni, dando il via a una nuova fase di indagini. Questo sviluppo rappresenta un passo significativo nel lungo e complesso percorso giudiziario legato al crollo del ponte Morandi.

L’importanza di questa nuova perizia non può essere sottovalutata, poiché ogni dettaglio che emergerà potrà influenzare l’esito del procedimento contro i 58 imputati. Ad oggi, il processo ha già svelato molteplici aspetti critici riguardanti la gestione, la manutenzione e il collasso strutturale del ponte. Ogni nuovo dato che verrà messo in luce contribuirà a delineare un quadro più chiaro sull’accaduto e sui responsabili del tragico incidente.

La decisione del Tribunale di approfondire ulteriormente le cause del crollo sottolinea la volontà di fare giustizia a favore delle vittime e dei loro familiari, ripristinando così una parte della verità storica ed ingegneristica sul disastro che ha colpito Genova e il paese intero.

Ultimo aggiornamento il 1 Ottobre 2024 da Sara Gatti

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