La città di Belluno si è trasformata ieri in un polo di attenzione per la sicurezza alimentare grazie all’inaugurazione della nuova sede IZSVe, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. Situata all’interno degli spazi di Arpav nel capoluogo dolomitico, questa struttura punta a rafforzare i controlli e la ricerca su prodotti agroalimentari e sanità animale. La cerimonia ha avuto un’eco significativa per la comunità locale e per le politiche nazionali che riguardano la tutela della qualità e sicurezza degli alimenti.
la nuova sede dell’izsve nel cuore delle dolomiti
La scelta di Belluno per la nuova sede dell’IZSVe non è casuale. Il territorio montano presenta esigenze specifiche per la gestione degli allevamenti e dei prodotti tipici di malga, caratterizzati da una produzione estensiva legata a tradizioni antiche. La struttura nella sede Arpav rappresenta una risposta concreta alle necessità di monitoraggio e sperimentazione in una zona dove la difesa della qualità dei prodotti passa anche attraverso il controllo rigoroso delle malattie animali e delle contaminazioni ambientali.
Con questo nuovo presidio, l’IZSVe potrà lavorare più a stretto contatto con realtà locali e nazionali, facilitando così interventi tempestivi e innovativi. La sede si propone anche come punto di riferimento per le campagne di vaccinazione, la prevenzione di malattie come la Peste Suina Africana, e lo studio delle condizioni igienico-sanitarie sia degli animali da allevamento sia della fauna selvatica che popola le montagne.
il ruolo strategico dell’istituto secondo il senatore luca de carlo
Alla cerimonia ha preso parte il senatore bellunese di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, oggi presidente della IX Commissione del Senato dedicata a Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare. De Carlo ha evidenziato come la sicurezza alimentare rappresenti un elemento chiave per la reputazione e il successo delle produzioni italiane sui mercati internazionali.
“Il valore delle imitazioni dei prodotti italiani, l’italian sounding, è doppio rispetto al valore delle esportazioni vere e proprie – ha detto De Carlo – Questo fa capire che la domanda verso prodotti sicuri e autentici è alta. Gli ultimi dati sulle esportazioni testimoniano un aumento, con un +6% seguito da un +10% negli ultimi anni.”
Il senatore ha sottolineato anche il primato del Veneto come regione con il maggior numero di prodotti Dop e Igp in Italia, che è il Paese con più denominazioni protette al mondo. “La qualità non è solo una questione di tecnica, ma anche di sicurezza riconosciuta e certificata dai consumatori”. Questo passaggio sottolinea come le istituzioni e le realtà territoriali debbano collaborare per difendere l’identità delle produzioni agricole.
le attività dell’izsve: esempi concreti nel controllo sanitario animale
Durante l’intervento De Carlo ha dato conto di alcune iniziative di punta sviluppate dall’IZSVe, ormai punto di riferimento nazionale nelle strategie di prevenzione e controllo sanitario. Tra queste, il programma di vaccinazione contro le zecche si è dimostrato fondamentale per contenere il rischio di malattie trasmesse da questi parassiti, specie in ambienti boschivi come quelli della provincia bellunese.
Una sfida complessa è rappresentata anche dalla diffusione e contenimento della Peste Suina Africana, malattia virale che colpisce i suini e può compromettere gravemente la zootecnia locale. L’istituto ha sviluppato protocolli di monitoraggio approfondito e misure pratiche di contenimento, che sono servite come modello per altre zone d’Italia.
attenzione alla fauna selvatica e legame con la ricerca scientifica
L’attenzione alla fauna selvatica, spesso veicolo di alcune malattie, richiede studi continui che l’IZSVe conduce, creando un legame stretto tra ricerca scientifica e intervento applicato sul territorio. Questo approccio consente di agire su basi certe e non su slogan o stime, garantendo efficacia nelle azioni politiche e sanitarie.
sicurezza e tradizione: il caso delle produzioni di malga e montagna
Il discorso si è focalizzato anche sulle produzioni tipiche di malga, che rappresentano un patrimonio economico e culturale per le zone alpine. De Carlo ha messo in luce il ruolo dell’istituto nel monitorare questi prodotti, per salvaguardarne qualità e sicurezza senza limitare troppo l’attività degli allevatori.
La IX Commissione del Senato ha di recente approfondito temi legati a malghe, transumanza e alpeggio, cercando di bilanciare la sicurezza di chi consuma e l’attività produttiva degli operatori. L’allevamento estensivo in montagna necessita di controlli specifici, ma anche di procedure snelle per evitare una burocrazia pesante che possa ostacolare chi lavora sul campo.
calibratura dell’equilibrio tra sicurezza e produzione
La ricerca condotta dall’IZSVe serve proprio a calibrare questo equilibrio. Garantire la sicurezza alimentare significa anche tutelare chi produce, valorizzandone il lavoro e la tradizione. Nel panorama nazionale, realtà come questa hanno contribuito a costruire la fama del Made in Italy agroalimentare, una sicurezza che passa da controlli rigorosi e persone che lavorano sui territori più fragili.