Nuova tassa sulle scommesse: misure per finanziare la ristrutturazione degli stadi italiani

Nuova tassa sulle scommesse: misure per finanziare la ristrutturazione degli stadi italiani

Il governo italiano propone una tassa sul settore delle scommesse per finanziare lavori negli stadi, ma le nuove regole potrebbero penalizzare i piccoli operatori e alterare il mercato del gioco online.
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Nuova tassa sulle scommesse: misure per finanziare la ristrutturazione degli stadi italiani - Gaeta.it

Il dibattito sul futuro delle scommesse in Italia si fa più intenso con la proposta del governo di introdurre una tassa di scopo sul settore, destinata a finanziare lavori infrastrutturali e ristrutturazioni negli stadi del paese. Il piano, promesso dal Ministro dello Sport ABODI, prevede un prelievo aggiuntivo dello 0,5% sui ricavi lordi dell’industria del betting. L’inserimento di questo provvedimento potrebbe avvenire nel corso della manovra di bilancio attualmente in discussione alla Camera dei Deputati.

L’analisi della proposta di tassa

Attualmente, il progetto è oggetto di valutazione tecnica presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze . L’obiettivo è comprendere a fondo l’entità del gettito atteso e l’impatto che un simile onere fiscale potrebbe avere sul mercato del gioco online, il cui bando è stato approvato poche settimane fa e attende ora di essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. C’è una preoccupazione reale che il cambiamento di regole in corsa possa provocare un’interminabile serie di contenziosi legali, a rischio di compromettere l’incasso stimato di circa 350 milioni di euro indicati dalla Ragioneria. La tassa proposta si inserirebbe in un contesto normativo delicato, contribuendo a rendere le norme fiscali particolarmente instabili, contrastando con le disposizioni della delega fiscale e le riforme dedicate al gioco online, le quali mirano a garantire sicurezza e stabilità.

L’inasprimento della tassazione potrebbe dissuadere gli operatori di piccole dimensioni dal partecipare alla gara per le licenze di gioco online, generando un panorama poco attraente per gli investitori nel settore. La spia è già sul rosso per i possibili conflitti legali che potrebbero insorgere a causa di questo cambiamento.

La gara di assegnazione delle licenze

La recentissima riforma del gioco online ha previsto nuove regole per la gara che rinnoverà le concessioni nel settore. Gli operatori, sia nazionali che internazionali, dovranno versare una somma di 7 mila euro per ogni licenza di gioco online, con la possibilità di aggiudicarsene fino a cinque. Le proiezioni del MEF indicano che l’assegnazione di 50 licenze potrebbe generare entrate per 350 milioni di euro, ma la recente introduzione della tassa sul ricavo potrebbe escludere dalla competizione le piccole aziende del mercato, costringendole a ritirarsi.

Le conseguenze di tale decisione potrebbero quindi favorire solo gli operatori più strutturati, penalizzando la concorrenza nel settore. Se gli operatori minori decidessero di non presentarsi, comporterebbe sicuramente una concentrazione di potere tra i pochi restanti, alterando l’equilibrio del mercato e riducendo le opportunità di crescita per i nuovi entranti.

Riaprire le sponsorizzazioni nel settore sportivo

In un contesto già complicato, si parla anche di una possibile riapertura delle sponsorizzazioni per eventi sportivi da parte delle aziende di betting. Questa misura, segnalata da Roberto ALESSE, Direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane, rimetterebbe in discussione il divieto imposto dal Decreto Dignità creato durante il governo del Movimento 5 Stelle e della Lega.

La combinazione di nuova tassa e potenziale riapertura delle sponsorizzazioni rappresenta un equilibrio fragile. Se da un lato, le sponsorizzazioni potrebbero portare nuovi fondi al mondo del calcio, dall’altro, la nuova tassa sugli incassi delle scommesse potrebbe limitare le entrate potenziali. La necessità di reperire fondi per le ristrutturazioni degli stadi è vitale, specialmente in un momento in cui molti club, dalle storiche realtà come il MILAN e l’INTER fino a formazioni più piccole, stanno cercando di costruire stadi di proprietà per migliorare la propria struttura economica.

Con una congiuntura così tesa, il settore del gioco online si trova a un bivio decisivo, dove le scelte fatte nei prossimi passaggi legislativi potrebbero influenzare non solo la sua sopravvivenza ma anche la crescita dell’intero panorama sportivo in Italia.

Ultimo aggiornamento il 12 Dicembre 2024 da Armando Proietti

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