nuove competenze ambientali e autonomia del trentino-alto adige: intervista al ministro pichetto fratin a salorno

nuove competenze ambientali e autonomia del trentino-alto adige: intervista al ministro pichetto fratin a salorno

Il ministro Pichetto Fratin sottolinea la responsabilità della riforma costituzionale che attribuisce maggiori competenze ambientali al Trentino-Alto Adige, puntando a uno sviluppo sostenibile nel rispetto delle norme europee e nazionali.
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Il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha sottolineato a Salorno l’importanza della riforma costituzionale che attribuisce maggiori competenze ambientali al Trentino-Alto Adige, evidenziando la necessità di un equilibrio tra tutela del clima, gestione della fauna selvatica e rispetto delle norme europee. - Gaeta.it

Il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha parlato a Salorno, in Alto Adige, delle responsabilità legate al progetto di riforma costituzionale che attribuisce maggiori competenze ambientali alla Regione autonoma Trentino-Alto Adige. Il tema centrale riguarda la gestione del clima e delle risorse naturali in un territorio con caratteristiche uniche. La discussione tocca anche aspetti delicati come la gestione dei grandi carnivori e le tariffe energetiche nell’ambito delle norme europee vigenti.

la responsabilità della riforma per il trentino-alto adige

Il ministro ha sottolineato come l’attribuzione di nuove competenze ambientali al Trentino-Alto Adige rappresenti un impegno serio e vincolante. Ha definito questa responsabilità come «forte», ma in linea con le peculiarità della regione. Secondo Pichetto Fratin, la regione è da tempo impegnata nella tutela del clima e delle risorse naturali, e su questo ha costruito un modello di crescita che indirizza benefici economici. Quindi questa riforma offrirà, sempre che venga approvata, una nuova prospettiva di sviluppo sostenibile e di progresso per il territorio, basata su pratiche concrete legate alla gestione dell’ambiente.

un modello da seguire a livello nazionale

In effetti, l’impatto di questa riforma potrà segnare un metodo di lavoro riconosciuto non solo a livello locale ma anche nazionale. Le procedure di cura e governo dell’ambiente svolte in Alto Adige potrebbero rappresentare un modello di riferimento anche altrove. Non a caso il ministro parla di una best practice, cioè di una prassi di governo efficiente e consolidata, da cui attingere per gestire situazioni complesse come quelle relative al clima e alle risorse naturali della regione.

il nodo della gestione dei grandi carnivori nel nuovo statuto

Un punto importante su cui si è soffermato il ministro riguarda la questione degli abbattimenti di grandi carnivori. Nella discussione pubblica si è spesso temuto che la riforma dello Statuto aprisse la porta a «abbattimenti più facili» di questi animali, presenti con popolazioni significative sul territorio alpino. Pichetto Fratin ha voluto chiarire che questo non è il caso. La nuova normativa non mira a facilitare l’abbattimento ma punta invece a una regolazione attenta e misurata della convivenza con la fauna selvatica.

equilibrio tra tutela e esigenze delle comunità

Il ministro ha spiegato che la conclusione pratica di quella regolazione, cioè l’abbattimento di un esemplare, non è scontata e non è l’obiettivo principale. Serve invece trovare un equilibrio tra la tutela della biodiversità e le esigenze delle comunità e degli allevatori locali. Questo equilibrio è difficile ma necessario: si devono rispettare le leggi europee, che proteggono diverse specie, e anche le regole nazionali, che prevedono limiti e procedure precisi in materia.

il ruolo delle norme europee su ambiente ed energia

Un ulteriore elemento evidenziato da Pichetto Fratin riguarda le norme europee che regolano l’azione ambientale e energetica, e che rimangono vincolanti per ogni livello di governo. Il ministro ha ricordato che anche in tema di abbatimenti e gestione della fauna selvatica, le regole della UE sono fondamentali e impediscono azioni arbitrarie o improvvise. Non è possibile aggirarle semplicemente con una variazione dello statuto regionale.

le tariffe energetiche e i vincoli comunitari

Inoltre, sul terreno delle tariffe energetiche, la materia segue un meccanismo europeo di regolazione, vincolante anche per regioni autonome. Il ministro ha spiegato che questi prezzi non possono essere modificati a livello locale in modo indipendente, per quanto le singole realtà vorrebbero gestire questo aspetto in autonomia. Il sistema tariffario energetico resta un argomento coordinato a livello comunitario e nazionale, e quindi non è possibile attuarne variazioni unilaterali.

la parola finale sulla riforma e le prospettive ambientali

Gli interventi del ministro Gilberto Pichetto Fratin a Salorno evidenziano come il cammino verso una nuova autonomia per il Trentino-Alto Adige, sul terreno ambientale, vada affrontato con rigore rispettando le dinamiche legislative europee e nazionali. Il rafforzamento delle competenze dovrebbe tradursi in un miglior governo del territorio e in soluzioni sostenibili alle problematiche locali, senza però modificare principi fondamentali imposti a più livelli.

un equilibrio delicato per il clima e la fauna

Il tema della tutela climatica e della gestione della fauna richiede un equilibrio continuamente monitorato fra esigenze diverse. Le scelte che deriveranno dalla riforma dello Statuto avranno effetti concreti sull’ecosistema montano e sulle comunità, motivando un’attenzione particolare alle modalità di approccio. Quello che emerge dall’incontro è un quadro di forte responsabilità senza alibi, con la necessità di concatenare decisioni rispettose della legge a una visione efficace nel breve e lungo termine.

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