Il 27 febbraio scorso, il Dap, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ha emesso una circolare che stabilisce maggiori restrizioni per i detenuti di alta sicurezza. Il documento, di recente reso noto dal quotidiano Il Fatto, evidenzia la crescente preoccupazione per il mantenimento della sicurezza all’interno delle carceri italiane, con particolare attenzione a bloccare qualsiasi forma di interazione tra i detenuti.
obiettivo della circolare: prevenire l’espansione della criminalità
Il primo punto saliente delineato nel documento riguarda la necessità di limitare i contatti tra i detenuti, con l’intento di evitare qualsiasi possibilità di aggregazione. Il Dap sottolinea che questa misura è fondamentale per arginare il rischio che i detenuti considerati “di maggiore caratura criminale”, come i leader delle organizzazioni mafiose e terroristiche, possano esercitare un’influenza sugli altri. L’amministrazione ha espresso l’urgenza di evitare che le celle rimangano aperte, per ridurre le occasioni di scambio e intesa tra i detenuti. Questo approccio rigido punta a mantenere la sicurezza anche sotto forma di controllo diretto da parte degli operatori penitenziari.
regole stringenti sulle attività comuni
La circolare stabilisce che fuori dalle celle, l’accesso a determinate attività deve avvenire in modo altamente controllato. Solo un numero limitato di attività comuni verrà consentito, e queste saranno programmate e organizzate rigorosamente. L’intento è chiaro: garantire che i detenuti trascorrano la maggior parte del loro tempo nelle celle, sotto l’attento sguardo del personale penitenziario, per minimizzare i rischi di contestazione o sovversione della disciplina carceraria.
implicazioni per il personale penitenziario
La nuova normativa implica anche un maggiore coinvolgimento degli operatori penitenziari, i cui sforzi saranno fondamentali per l’applicazione delle disposizioni. Gli agenti dovranno attuare controlli rigorosi per garantire la chiusura delle celle, limitando il tempo di interazione tra i detenuti a situazioni ben definite. Ciò richiede un impegno notevole da parte del personale, che non solo deve monitorare le celle, ma anche gestire le attività che vengono concesse, sempre con l’occhio vigile sulla sicurezza complessiva dell’istituto.
Le misure delineate nella circolare sembrano rispondere a una necessità crescente di affrontare le problematiche legate alla criminalità organizzata all’interno degli istituti penitenziari. Con la frequentazione a rischio dei detenuti di alta sicurezza limitata, il Dap mira a mantenere un controllo più rigoroso su chi esercita un’influenza dentro e fuori le carceri italiane.