Le recenti ricerche condotte da un gruppo di esperti, tra cui Cattaneo e i collaboratori Stefano Vanin e Stefano Tambuzzi, hanno portato alla luce dettagli significativi sulle circostanze della morte di Resinovich. Le indagini hanno escluso l’ipotesi del suicidio e indicato la possibilità di soffocamento come causa della sua morte. Queste scoperte, basate su prove tecniche, offrono un nuovo quadro sui tragici eventi avvenuti il 14 dicembre 2021, giorno della scomparsa di Resinovich.
Evidenze tecniche e dinamiche del decesso
Le analisi condotte dai periti hanno evidenziato un’importante convergenza delle evidenze tecniche, che delineano un contesto in cui la morte di Resinovich può essere attribuita a un’azione omicida. In particolare, i tecnici hanno identificato che la causa del decesso si riconduce a un’asfissia meccanica esterna. Questa conclusione è stata coadiuvata dall’osservazione di lesioni contusive sul corpo, con particolare riferimento alla testa, alla mano destra e, si sospetta, su altre parti del corpo come torace e arti.
L’analisi ha dimostrato che l’azione significativa avvenuta sulla vittima non è stata casuale, ma piuttosto parte di un’azione deliberata e violenta. Infatti, le evidenze suggeriscono che la soffocazione, avvenuta in contesto desiderato da un terzo, sia stata avvalorata dalla presenza di risultati di indagini autoptiche condotte con cura e attenzione. Questi particolari non lasciano spazio a dubbi sulla natura violenta del decesso.
Tempistiche della morte e posizionamento del corpo
Ulteriori dettagli emersi nello studio indicano che la morte di Resinovich avvenne con “elevatissima probabilità ” nella mattinata del giorno in cui fu dichiarata scomparsa. Questo elemento temporale è cruciale, in quanto orienta le indagini su una finestra temporale ben determinata, circoscrivendo le possibilità di elaborare la dinamica dei fatti. Ciò implica che l’indagine è ora concentrata sui movimenti della vittima nelle ore antecedenti alla sua scomparsa, così come sui possibili incontri o interazioni.
In aggiunta, la prolungata permanenza del corpo nello stesso luogo in cui fu rinvenuto gioca un ruolo significativo. Le informazioni disponibili suggeriscono che Resinovich non sia stata spostata successivamente al decesso, confermando l’ipotesi che sia stata lasciata in quella posizione per un motivo legato agli eventi che l’hanno preceduta. È importante notare che tale stabilità del corpo ha consentito agli esperti di effettuare valutazioni più accurate e di evitare interpretazioni errate o ambigue.
Nessun segno di congelamento
Un altro aspetto rilevante che emerge dalle analisi è l’assenza di elementi che possano suggerire che il corpo di Resinovich fosse stato sottoposto a una procedura di congelamento. Questo dato conferma ulteriormente l’ipotesi di morte avvenuta in un momento successivo alla scomparsa, senza alcun intervento volto a nascondere il corpo. Le verifiche tempestive e rigide eseguite dagli esperti garantiscono l’affidabilità delle informazioni, contrastando eventuali teorie fantasiose che avrebbero potuto distorcere i fatti reali.
Il risultato di queste analisi tecniche fornisce un ulteriore impulso alle indagini in corso, con l’obiettivo di chiarire le circostanze e i motivi che hanno portato alla morte di Resinovich. Gli sviluppi futuri, ora che sono disponibili elementi concreti, rappresentano un passo avanti fondamentale nell’accertamento della verità su quanto accaduto.