Nuove indagini sul gioco d'azzardo nel calcio: coinvolti diversi giocatori di Serie A

Nuove indagini sul gioco d’azzardo nel calcio: coinvolti diversi giocatori di Serie A

Un’inchiesta su scommesse illegali coinvolge una dozzina di calciatori di Serie A, tra cui Fagioli e Tonali, rivelando un sistema che sfrutta la vulnerabilità degli atleti per estinguere debiti.
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Nuove indagini sul gioco d'azzardo nel calcio: coinvolti diversi giocatori di Serie A - Gaeta.it

Il calcio italiano è di nuovo sotto i riflettori, e non per motivi di gioia. Una dozzina di calciatori di Serie A, insieme a figure meno conosciute, è coinvolta in un’inchiesta che ruota attorno al gioco d’azzardo su piattaforme illegali. Non stiamo parlando di calcioscommesse, ma di un fenomeno ben più insidioso.

I dettagli dell’indagine

Tra i nomi noti spiccano quelli di Nicolò Fagioli, attualmente alla Fiorentina, e Sandro Tonali, che ha recentemente fatto il salto al Newcastle. Entrambi sono accusati di aver partecipato a un giro di scommesse illegali, un’accusa che pesa come un macigno sulle loro carriere.

L’indagine è partita dalla Procura della Repubblica di Torino, ma è stata poi trasferita a Milano, dove sono emersi elementi di rilevanza penale che hanno richiesto un intervento più incisivo. Le rivelazioni finora emerse hanno già avuto un impatto devastante sulla vita di molti calciatori, costringendoli a confrontarsi con la giustizia sportiva e, non meno importante, con il giudizio dell’opinione pubblica.

Alcuni di loro, infatti, si trovano a dover gestire le conseguenze legali e reputazionali delle loro azioni, con il rischio di sanzioni che potrebbero compromettere le loro carriere. Le autorità hanno scoperto che circa venti atleti sono stati coinvolti in un sistema di scommesse illegali, utilizzato principalmente per estinguere debiti accumulati.

Le indagini hanno rivelato che questi calciatori avrebbero versato ingenti somme di denaro su conti di una gioielleria a Milano, pagando cifre gonfiate per orologi di lusso e altri beni, ritirati poi come forma di pagamento per i debiti di gioco. Un meccanismo che ha complicato non poco il lavoro degli inquirenti, rendendo difficile il tracciamento della provenienza dei fondi.

I coinvolgimenti e le accuse

Le Fiamme Gialle hanno già sequestrato un milione e mezzo di euro, un chiaro segno della gravità della situazione. Cinque persone sono accusate di aver creato un sistema di sfruttamento che spingeva i calciatori a scommettere in modo compulsivo, approfittando della loro vulnerabilità.

Tra i nomi emersi ci sono Alessandro Florenzi, attualmente al Milan, e Nicolò Zaniolo, ex giocatore della Roma ora nell’Atalanta. Entrambi sono sotto indagine per le loro presunte attività illecite. Ma le accuse più gravi ricadono su Fagioli e Tonali, accusati di aver svolto un ruolo attivo come intermediari nel sistema di scommesse, beneficiando economicamente dalle loro azioni.

La gestione del giro di scommesse

Tommaso De Giacomo è stato identificato come il principale organizzatore di questo sistema. Insieme a Patrik Frizzera e all’ex arbitro Pietro Marinoni, ha gestito le operazioni, creando una rete di contatti tra i calciatori e le piattaforme illegali. De Giacomo si occupava delle piattaforme di scommesse e della contabilizzazione dei debiti, fornendo indicazioni su come evitare il tracciamento delle transazioni.

Frizzera, dal canto suo, abilitava i giocatori al gioco e gestiva i rapporti con la gioielleria Elysium, dove molti atleti si recavano per “sistemare” i debiti. Marinoni, sfruttando le sue conoscenze nel calcio, facilitava l’ingresso degli atleti in questo circuito di scommesse illegali. Le indagini hanno anche portato al recupero di almeno 400mila euro in contante, un ulteriore segnale dell’ampiezza di questa rete.

Le testimonianze chiave

Durante l’inchiesta, sono emerse testimonianze cruciali. Fagioli e Tonali hanno parlato apertamente con i pubblici ministeri, fornendo dettagli sulle loro attività nel giro di scommesse. Fagioli ha rivelato di aver lasciato una carta di credito presso la gioielleria Elysium, utilizzandola per versare somme considerevoli legate ai suoi debiti di gioco. Tonali ha descritto come Marinoni lo abbia introdotto nel mondo delle scommesse, avviandolo a pratiche illecite.

Le intercettazioni telefoniche e le comunicazioni tramite gruppi WhatsApp hanno fornito prove fondamentali per le indagini, rivelando l’organizzazione delle scommesse tra i calciatori. Le comunicazioni intercettate mostrano come si coordinassero per gestire i pagamenti, dimostrando quanto fosse diffusa questa pratica tra gli atleti.

Questa vicenda sul gioco d’azzardo nel calcio non solleva solo interrogativi sull’etica sportiva, ma mette anche in luce le preoccupazioni riguardo al benessere dei giovani calciatori, esposti a un ambiente che, sebbene ricco di opportunità, presenta anche significativi rischi.

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