Nelle ultime settimane, la procura di Pavia ha avviato un’importante fase delle indagini relative all’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 a Garlasco. La giudice per le indagini preliminari, Daniela Garlaschelli, ha accolto la richiesta dei pubblici ministeri per un maxi incidente probatorio che si propone di approfondire una serie di elementi chiave nel caso. Questa svolta mira a esaminare con attenzione il profilo genetico di Andrea Sempio, il principale sospettato, attraverso il confronto tra il suo Dna e quello trovato sulle vittime.
Dettagli sul maxi incidente probatorio
Il maxi incidente probatorio si articolerà attraverso un’analisi approfondita di diversi reperti di rilievo, tra cui campioni raccolti sulla vittima Chiara Poggi. L’esame del Dna di Sempio non si limiterà al materiale trovato sotto le unghie e sulle dita della trentenne, ma si estenderà a un’ampia gamma di elementi. Gli inquirenti hanno delineato un’analisi che comprende, tra l’altro, un frammento di tappetino del bagno, i tamponi e diversi oggetti come confezioni di tè, yogurt, cereali e biscotti. Questi campioni, alcuni dei quali non sono mai stati esaminati in precedenza, potrebbero offrire nuovi indizi sul caso.
L’accertamento preliminare è stato fissato per il 9 aprile e l’udienza si svolgerà davanti alla giudice Garlaschelli. Durante questa occasione, la difesa di Sempio, rappresentata dagli avvocati Massimo Lovati e Angela Taccia, avrà la possibilità di nominare esperti da affiancare nella verifica dei campioni. Anche i familiari di Chiara Poggi, costituiti parte civile, potranno fare lo stesso. Questo costituisce un momento cruciale per entrambi i lati, poiché l’esito degli accertamenti potrebbe influenzare significativamente l’intero andamento delle indagini.
La figura del perito per le analisi
A dirigere le analisi genetiche nel corso del maxi incidente probatorio sarà Emiliano Giardina, un esperto di genetica forense già noto per il suo lavoro nel caso di Yara Gambirasio. La scelta di Giardina è indicativa della serietà con cui vengono affrontate queste indagini, dato il suo background e la sua competenza nel settore. Al contempo, per la difesa del 37enne, si prevede la nomina di Luciano Garofano, ex comandante del Ris, noto per la sua esperienza in casi complessi. Questa occasione è fondamentale non solo per chiarire il caso, ma anche per dimostrare l’approccio meticoloso e attento alle evidenze da parte di tutti gli attori coinvolti.
Anche le parti civili, rappresentate dagli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Campagna, hanno l’opportunità di designare il proprio consulente, Marzio Capra, uno storico esperto in materia. La varietà di esperti chiamati a collaborare sottolinea l’importanza di affrontare il caso in modo multidimensionale, mirando a mettere in luce verità e giustizia.
L’udienza e le conclusioni delle analisi che seguiranno contribuiranno a fare luce su un delitto che ha scosso profondamente l’opinione pubblica, rimanendo nel difficile equilibrio tra giustizia, verità e ricordo. Gli sviluppi futuri nel corso delle indagini potrebbero rappresentare un passo decisivo verso la risoluzione di un caso rimasto in sospeso per molti anni.