La comunicazione ufficiale diramata dalla Regione ieri, da Palazzo Santa Lucia, ha chiarito importanti aspetti riguardanti la dirigenza delle professioni sanitarie. Il documento destina le sue direttive ai direttori generali delle aziende sanitarie, evidenziando l’importanza del contributo manageriale che queste professioni forniscono all’assistenza sanitaria. Con l’obiettivo di ottimizzare l’organizzazione del personale e migliorare la qualità dei servizi, la Regione sottolinea il valore della multiprofessionalità.
La missione manageriale delle professioni sanitarie
Il nuovo intervento della Regione ribadisce che le professioni sanitarie non sono solo figure professionali subordinate, ma parte integrante della missione delle aziende sanitarie. La circolare esplicita che queste professioni sono coinvolte attivamente nelle strutture organizzative e nella gestione del personale. Grazie a specifiche competenze manageriali e gestionali, le professioni sanitarie sono in prima linea nell’erogazione di un’assistenza che mira a essere più efficace e di qualità. Questo riconoscimento da parte della Regione non è casuale, poiché sottolinea la necessità di un approccio integrato nella gestione sanitaria, specialmente in un periodo in cui è richiesto un monitoraggio attento delle risorse e dei servizi per una salute ottimale.
Franco Ascolese, presidente dell’Ordine delle professioni sanitarie Tsrm Pstrp delle province di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta, ha evidenziato l’importanza di questo traguardo. Egli ritiene che il riconoscimento di un’architettura dirigenziale articolata in quattro aree professionali sia fondamentale per garantire una gestione sanitaria più aperta e condivisa. Le professioni sanitarie meno tradizionali sono destinate a ricevere un maggiore spazio decisionale, dopo anni di battaglie per una riforma che andasse oltre la semplice ospedalocentricità dei servizi.
La distribuzione delle aree dirigenziali nelle aziende sanitarie
Attualmente, aziende come la Asl Napoli 1 hanno già implementato linee guida per l’assegnazione delle quattro aree dirigenziali. Nonostante non tutti i dirigenti si siano allineati a queste normative, è essenziale che la struttura sanitaria italiana rispetti l’arcipelago professionale delineato nella circolare regionale. Infatti, la normativa vigente non contempla una dirigenza unica, che potrebbe limitare l’efficacia del sistema sanitario. È in questo contesto che è rilevante il recente spostamento di Nicola Raiano al Pascale, dove ha assunto un ruolo chiave come dirigente per l’area tecnico-sanitaria. Questa mossa ha ricevuto apprezzamenti dalla dirigenza regionale, compreso il Direttore Generale del dipartimento Salute, Antonio Postiglione.
L’assegnazione ben delineata delle responsabilità si inserisce in un progetto più ampio di riorganizzazione del sistema sanitario, che mira a implementare forme di assistenza sempre più sostenibili sul territorio. La direzione della Regione sta ponendo attenzione nel rafforzare le reti sanitarie locali e promuovere l’innovazione, contemplando anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che prevede un grande investimento nell’assistenza territoriale.
Le recenti iniziative legislative sulla dirigenza delle professioni sanitarie
Recentemente, il Consiglio regionale, attraverso una mozione approvata all’unanimità, ha messo a punto raccomandazioni chiare riguardanti la selezione dei dirigenti delle professioni sanitarie. Questa delibera consacra la necessità di rispettare le normative relative al reclutamento di figure professionali distinte per ciascuna area assistenziale. I settori interessati includono l’assistenza infermieristica, ostetrica, tecnica, riabilitativa e della prevenzione.
L’iniziativa legislativa viene considerata fondamentale per garantire una distribuzione adeguata delle competenze nelle strutture sanitarie, che dovrebbero sempre più orientarsi verso un modello multiprofessionale. La Regione ha ventilato questa necessità già tre anni fa, specificando come il reclutamento dovrebbe avvenire all’interno dei Piani triennali di fabbisogno del personale. Tali indicazioni intendono rafforzare la professionalità nel settore e migliorare l’efficienza dei servizi erogati.
La direzione regionale ha quindi tracciato un chiaro percorso formativo e organizzativo per il futuro delle professioni sanitarie. In un periodo in cui il sistema sanitario è sotto pressione, queste misure potrebbero rappresentare una risposta efficace alle sfide attuali, direzionando gli sforzi verso una gestione più competente e diversificata.