Arrivano importanti aggiornamenti nel panorama della sanità italiana con l’introduzione di nuove linee guida che regolano l’uso di medici e infermieri “gettonisti”. Questi professionisti, a causa di una carenza cronica, sono stati fondamentali, specialmente durante la pandemia. Il fenomeno ha portato a spese complessive stimate in 1,7 miliardi di euro, evidenziando un mercato che si è ampliato notevolmente negli ultimi anni. Le linee guida, messe a punto dal ministro della Salute Orazio Schillaci, delineano condizioni rigidamente circoscritte per l’esternalizzazione di servizi medici, cercando di garantire un miglioramento generale nella gestione della salute pubblica.
Contesto della carenza di personale
La carenza di medici e infermieri in Italia è una realtà che coinvolge tutte le regioni, ma con differenze significative. Secondo l’analisi dell’ENAC, Lombardia, Abruzzo e Piemonte risultano le più colpite, con costi di assunzione dei “gettonisti” che superano di gran lunga gli altri. Questa situazione si è accentuata nei cinque anni recenti, complice anche la crisi sanitaria causata dalla pandemia di COVID-19. La risposta a questa carenza ha portato all’aumento dell’utilizzo di professionisti esterni, pronti a intervenire in situazioni di emergenza. Tuttavia, questo ricorso deve essere considerato, come stabilito dalle nuove linee guida, come un’opzione straordinaria e non come una soluzione sistematica.
Limitazioni economiche e condizioni d’impiego
Il decreto ministeriale stabilisce prassi specifiche per l’impiego di personale esterno. Vengono fissate delle tariffe orarie che differenziano a seconda della specializzazione: 85 euro per interventi di pronto soccorso e rianimazione e 75 euro per altri servizi. Gli infermieri, invece, avranno una retribuzione che va da 28 euro per il pronto soccorso a 25 euro per altri tipi di assistenza. Queste cifre indicano chiaramente l’intento di contenere i costi per il Servizio sanitario nazionale, evitando eccessivi oneri che graverebbero sulle già limitate risorse economiche.
Uso limitato dei servizi esterni
Le condizioni per l’assunzione di personale esterno segnalano la volontà di responsabilizzare le aziende sanitarie nella gestione delle risorse umane. Le esternalizzazioni possono avvenire esclusivamente in situazioni di emergenza, quando risulta impossibile ricorrere a personale già in servizio. Questo principio è alla base delle nuove disposizioni, che mirano a garantire che il ricorso a “gettonisti” non diventi una prassi abituale. È importante notare come la legge del 26 maggio, che prevede queste disposizioni, sottolinei la residualità di tale pratica, assegnando un ruolo quasi marginale all’assunzione di personale esterno.
Garanzie professionali e polizza assicurativa
Uno dei punti salienti delle nuove linee guida è l’obbligo di assicurazione per i medici e infermieri “gettonisti”. Ogni professionista dovrà stipulare una polizza che copra eventuali danni causati a terzi, sollevando così le amministrazioni sanitarie da responsabilità legali. Inoltre, per i professionisti che non possono vantare la cittadinanza italiana, è richiesta la conoscenza della lingua italiana. Queste misure sono state pensate per tutelare i pazienti e garantire un livello di professionalità adeguato, assicurando che coloro che esercitano la professione comprendano e rispettino pienamente le norme di comportamento attese nel servizio.
Regole sui turni e orario di lavoro
Le nuove linee guida stabiliscono anche regole specifiche relative ai turni di lavoro. È previsto un tetto massimo di quarantotto ore settimanali, che deve essere rispettato per garantire il benessere dei professionisti. Ogni operatore economico dovrà organizzare il servizio in modo da assicurare un adeguato riposo con almeno undici ore consecutive di recupero giornaliero. Questo è essenziale per evitare l’affaticamento e mantenere alta la qualità del servizio offerto dai medici e dagli infermieri, elementi fondamentali per una corretta assistenza ai pazienti.
Con queste nuove misure, il Servizio sanitario italiano cerca di affrontare una crisi profonda, ponendo l’accento sulla necessità di strategie più sostenibili per garantire un livello adeguato di assistenza sanitaria a tutti i cittadini.
Ultimo aggiornamento il 2 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano