Nuove misure di indennizzo per gli allevatori: 10 milioni di euro contro la peste suina africana

Nuove misure di indennizzo per gli allevatori: 10 milioni di euro contro la peste suina africana

Il governo italiano approva indennizzi di 10 milioni di euro per allevatori colpiti dalla Peste Suina Africana, ma esperti avvertono che servono misure più ampie per sostenere l’intera filiera suinicola.
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Nuove misure di indennizzo per gli allevatori: 10 milioni di euro contro la peste suina africana - Gaeta.it

L’emergenza della Peste Suina Africana ha colpito duramente il settore suinicolo in Italia, portando a una serie di misure da parte delle autorità per sostenere gli allevatori. Con una recente approvazione di un emendamento al DL 113/2024, il governo ha previsto indennizzi per 10 milioni di euro destinati esclusivamente agli allevatori di suini colpiti dalla PSA. Questa decisione rappresenta una risposta attesa da tempo da una filiera messa a dura prova, ma solleva interrogativi sulle sue limitazioni e sull’esigenza di un intervento più ampio.

Le sfide della filiera suinicola

La filiera suinicola italiana sta affrontando una crisi senza precedenti a causa della PSA, una malattia virale altamente contagiosa che ha avuto un impatto devastante sugli allevamenti. Iniziando dal gennaio 2022, il settore ha registrato perdite significative, costringendo molte aziende a ridurre l’attività produttiva e a valutare l’utilizzo della cassa integrazione. Lorenzo Beretta, presidente dell’Associazione degli Industriali delle Carni e dei Salumi , ha sottolineato l’importanza delle nuove misure di indennizzo, ma ha anche evidenziato come queste non tengano conto delle esigenze complessive della filiera.

Il pacchetto di indennizzi approvati si concentra sugli allevatori, ma esclude altre categorie operanti nel settore, come macellatori e trasformatori di carne. I precedenti interventi, compensando fino a 25 milioni di euro, includevano diversi attori della filiera, permettendo una risposta più coordinata alle sfide economiche e sociali poste dalla PSA. Infatti, le difficoltà non si limitano alla fase di allevamento, ma si estendono anche all’intera catena produttiva.

La necessità di un intervento ampliato

Lorenzo Beretta ha espresso preoccupazione per il fatto che l’intervento attuale non affronta le difficoltà che le aziende industriali del comparto carni suine e salumi stanno subendo. Secondo Beretta, le aziende a valle della filiera stanno affrontando un calo dell’operatività da oltre due anni e mezzo, il che mette a rischio la loro sostenibilità economica. Circuiti produttivi e commerciali, che dipendono dal benessere degli allevamenti, necessitano di misure mirate per garantire la loro continuità.

È cruciale, secondo gli esperti del settore, che le misure di sostegno si estendano a tutte le fasi della filiera. Dall’allevamento alla trasformazione, le aziende potrebbero beneficiare di un supporto che non solo compensi le perdite, ma che promuova una ripresa della redditività. Interventi strategici come la riduzione dell’IVA su carni suine e salumi non solo allevierebbero il carico fiscale, ma incentiverebbero anche i consumi interni, offrendo un respiro all’intero settore delle carni.

Il futuro del settore suinicolo

Il futuro della filiera suinicola in Italia è indubbiamente legato all’approccio che il governo adotterà nei prossimi mesi. Mentre l’emendamento al DL 113/2024 rappresenta un passo positivo per gli allevatori, è necessario un intervento più globale che tenga conto delle reali dinamiche del mercato e delle interconnesioni tra le varie fasi della produzione.

Le organizzazioni di categoria, come Assica, continuano a sollecitare il governo affinché venga messa in campo una strategia comprensiva. Una gestione delle problematiche della PSA che integri le esigenze di tutti gli operatori del settore risulta essenziale per garantire una ripresa concreta e duratura nel tempo. La situazione attuale richiama non solo l’attenzione delle autorità, ma anche un impegno collettivo tra produttori, trasformatori e distributori per non vanificare gli sforzi già compiuti e creare terreno fertile per una ripartenza sostenibile e prospera.

Ultimo aggiornamento il 7 Ottobre 2024 da Sara Gatti

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