A Milano, l’organizzazione di presidi mobili da parte delle forze dell’ordine è imminente, con l’obiettivo di incrementare la sicurezza in alcune aree considerate a rischio. Questa iniziativa, che prenderà avvio da via Padova, è stata comunicata dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi dopo la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Il piano si inserisce in un contesto di crescente attenzione sulla situazione della sicurezza urbana.
I presidi mobili: dettagli dell’iniziativa
Durante l’aggiornamento sulla sicurezza pubblica, Piantedosi ha reso noto che i presidi mobili saranno strutturati in moduli simili alle stazioni mobili, con l’intento di garantire una presenza continua delle forze di polizia 24 ore su 24. L’area di via Padova è stata selezionata come punto di partenza per questo progetto innovativo, ritenuta particolarmente bisognosa di un intervento mirato. Questi presidi non serviranno solo da protezione, ma anche come punto di riferimento per i cittadini, elargendo supporto e pronto intervento nel caso ce ne fosse bisogno.
Saranno attivati anche dei controlli da parte delle volanti, che pattuglieranno le vicinanze, amplificando l’effetto deterrente contro possibili attività illecite. Questo approccio mirato è progettato per migliorare la percezione di sicurezza dei residenti e dei visitatori, creando un clima di maggiore tranquillità nel quartiere.
Finanziamenti per la sicurezza e video sorveglianza
Oltre alla creazione dei presidi mobili, Piantedosi ha annunciato l’arrivo di fondi dedicati per rafforzare ulteriormente le misure di sicurezza mappate sul territorio. Milano e la Lombardia beneficeranno di diversi milioni di euro che verranno allocati per potenziare i sistemi di video sorveglianza. Questi investimenti mirano a dotare aree vulnerabili, come i presidi sanitari e altri luoghi critici, di adeguate tecnologie per la sorveglianza.
In particolare, come segnalato dal ministro, la video sorveglianza sarà estesa in zone come il bosco di Rogoredo e altre aree esterne alla metropoli dove la copertura attuale è insufficiente. La sinergia tra le forze dell’ordine e l’innovazione tecnologica rappresenta un passo significativo verso una gestione più efficace della sicurezza pubblica.
I risultati dei controlli e le future estensioni delle zone rosse
Un report della Prefettura di Milano ha indicato che dall’attuazione delle cosiddette zone rosse, avvenuta il 1 gennaio, sono stati effettuati oltre 85mila controlli. Sono stati allontanati 952 individui dalle aree coinvolte nelle operazioni di sicurezza. Questo ha sollevato la questione di una possibile proroga e ampliamento delle aree colpite dalle restrizioni, attualmente in vigore per sei mesi. Le zone rosse comprendono aree strategiche come quelle intorno alla Stazione Centrale e a quella di Rogoredo, oltre a luoghi noti per la movida come Porta Garibaldi e i Navigli.
Questi interventi, insieme all’implementazione dei presidi mobili, sono parte integrante di una strategia più ampia per rafforzare la sicurezza nella metropoli, mirando a fornire ai cittadini un ambiente più sicuro e controllato, incrementando la fiducia nelle istituzioni preposte alla sicurezza pubblica.