Questa mattina sono ripresi gli accertamenti peritali su Alessia Pifferi, attualmente detenuta nel carcere di Vigevano con l’accusa di aver ucciso la propria figlia Diana. La Corte di Assise d’Appello di Milano ha deciso di effettuare una nuova valutazione psichiatrica sulla donna, dopo che, nel corso del primo processo, era stata ritenuta capace di intendere e volere. Gli esperti incaricati di questa nuova analisi sono lo psichiatra Giacomo Francesco Filippini, la neuropsicologa Nadia Bolognini e il neuropsichiatra infantile Stefano Benzoni. Questi professionisti si sono già incontrati con Pifferi e hanno ora a disposizione 90 giorni per stabilire se la donna presenti patologie psichiche o disturbi della personalità.
L’iter della perizia
Durante il primo incontro, gli esperti iniziali dovranno valutare se le condizioni di salute mentale di Alessia Pifferi possano aver influito sulle sue capacità decisionali. Questo aspetto risulta cruciale, considerando la pesante condanna inflitta e le conseguenze che ne derivano. Il compito degli specialisti non si limita a una semplice valutazione, ma richiede un’analisi approfondita della personalità e delle eventuali problematiche psicologiche della donna. Cercheranno di comprendere se i sintomi siano di tale gravità da influire sulle sue azioni durante il triste evento che ha portato alla morte della piccola.
Nel contesto di questa vicenda, il difensore di Alessia Pifferi, avvocata Alessia Pontenani, sta seguendo da vicino l’evoluzione della perizia e delle sue implicazioni legali. La volontà di rivedere la posizione di Pifferi in relazione alla sua condizione mentale riflette l’importanza che la giustizia italiana attribuisce alla comprensione delle dinamiche psicologiche che possono influenzare il comportamento umano, soprattutto in situazioni così drammatiche.
La posizione delle parti civili
Nel frattempo, la nonna e la zia della piccola Diana hanno deciso di farsi rappresentare legalmente nel procedimento. A questo proposito, hanno nominato come consulente la criminologa Roberta Bruzzone, già nota per il suo operato in casi simili. Il legale delle familiari, l’avvocato Emanuele De Mitri, ha anche assegnato all’esperto psichiatra Alberto Caputo il compito di seguire i lavori della nuova perizia. Questo approccio significa che le parti civili vogliono assicurarsi che le valutazioni siano complete e che siano considerate tutte le informazioni necessarie per garantire un giusto processo.
Il processo per omicidio di Alessia Pifferi ha suscitato grande attenzione da parte dei media e dell’opinione pubblica. La terribile vicenda della morte della figlia solleva interrogativi complessi su abusivi e deteriorati rapporti familiari, e la legge italiana è chiamata a essere molto attenta nel giudicare casi così delicati. La presenza di consulenti esperti e le loro valutazioni profonde saranno decisive non solo per l’immediato futuro di Pifferi, ma anche per la comprensione di un dramma umano e sociale che colpisce l’intera comunità.